martedì, 24 Dicembre 2024

Tassa soggiorno introdotta in 500 comuni nel 2013

A fine dicembre 2013 il numero dei Comuni italiani che avevano introdotto l'imposta di soggiorno – o la tassa di sbarco – ha raggiunto quota 500. Il Comune numero 500 è stato Siracusa. Un numero consistente – osserva l'Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno, che ha fornito, in uno studio, tutti i numeri – la cui concentrazione si ha soprattutto in due regioni: la Toscana (con 103 Comuni) ed il Piemonte (con 98 Comuni) e che, al contrario, non ha coinvolto, almeno per il 2013, nessuna località del Trentino Alto Adige né del Friuli Venezia Giulia.
E forse sarà pure perchè è così diffusa che il 45,7% degli italiani che vanno in vacanza tengono conto della presenza o meno della tassa di soggiorno al momento della prenotazione mentre solo per il 17,1% non fa differenza. Ben il 79,6% dei nostri connazionali manifesta poi la propria contrarietà a questo balzello. Tra coloro che giudicano negativamente la tassa di soggiorno, il 31,1% la reputa "odiosa, inutile, è un abuso ed una truffa legalizzata"; il 16,3% la considera "un'altra tassa sulla testa degli italiani", per il 15,7% rappresenta un "deterrente nella scelta del luogo di vacanza", mentre l'11,7% afferma che la sua applicazione "non viene utilizzata per fini turistici".
Tra gli italiani che, invece, danno un giudizio positivo alla tassa di soggiorno (13,8%), ben il 37% si dichiara favorevole a condizione che "serva a creare nuovi servizi per i turisti ed i residenti" mentre il 12,2% degli Italiani considera che "se la tassa è presente all'estero è giusto che ci sia anche in Italia". Infine, l'11,1% del panel degli intervistati afferma che "è utile per i Comuni, ma deve essere ragionevole", ed il restante 9% dichiara invece che la tassa di soggiorno "può essere valida solo per le città "museo", quindi con ricchezze importanti da preservare".
Infine, c'è una quota del 18,8% di italiani che afferma che questa imposta "dovrebbe essere pagata ovunque, ma in misura minore", ed il 16% che ritiene che "dovrebbero pagarla solo gli stranieri". Infine vi è una quota dell'11,6% che spera solamente che "non aumenti".

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