venerdì, 17 Maggio 2024

Terremoto ammazza-turismo, ma poi si tende a tornare

Grazie ai media un paese può essere scoperto anche grazie agli eventi negativi: parola di Skyscanner

La copertura mediatica di un evento negativo, come può essere un terremoto, un'epidemia o una rivolta civile, può avere un impatto positivo di rimbalzo sul turismo a lungo termine. Lo rivela una nuova indagine realizzata da Skyscanner.it, il sito di comparazione di voli low cost.
Oltre un terzo (36%) degli utenti di Skyscanner ha infatti affermato che vedere i reportage televisivi e gli articoli dei giornali riferiti ad una catastrofe naturale, solleva il loro interesse in tale paese e rende in realtà più probabile un viaggio, in futuro, verso quella destinazione.
"I dati – osserva Yara Paoli, Country Manager di Skyscanner per l'Italia – mostrano che la maggior parte delle catastrofi tendono ad avere un impatto di breve durata sul numero dei visitatori. Inizialmente, quando un paese è vittima di un disastro, si nota una diminuzione d'interesse, in quanto la sicurezza è un fattore di primaria importanza, ma a medio-lungo termine l'interesse recupera ed i risultati di questo sondaggio dimostrano che la copertura offerta dai media può avere un'influenza positiva sull'atteggiamento dei potenziali visitatori. Nel caso del recente terremoto in Giappone, c'è molta empatia rispetto alle modalità con cui i giapponesi hanno affrontato l'evento. Le immagini di grande determinazione e capacità di recupero che sono state trasmesse in tutto il mondo, hanno stimolato molta ammirazione nei loro confronti ed hanno incoraggiato i turisti ad un'ulteriore scoperta della cultura del Giappone per il futuro".
Il sondaggio ha inoltre richiesto ai viaggiatori quale tipo di evento ritenessero il maggior deterrente per visitare un paese per lungo tempo. Solo il 10% degli intervistati ha dichiarato che un disastro naturale è stato l'evento più scoraggiante e la maggioranza ha affermato che si sentiva tranquilla a ritornare a soli tre mesi, o anche meno, dall'evento. Per il 37% degli intervistati, però, i disordini civili si sono rivelati la prima causa mentre le epidemie sono state il secondo evento più impattante con il 31% dei voti, anche in questo caso scoraggiando le visite per un anno.Un attacco terroristico è il terzo maggior deterrente con il 16% dei voti, anche se la maggioranza degli intervistati ha dichiarato che avrebbero posticipato il loro viaggio soltanto per un massimo di tre mesi.

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