mercoledì, 27 Novembre 2024

Ue prova a bloccare esodo di carnevale, arriva la zona rosso scuro

commissione europea

Una nuova raffica di restrizioni ai viaggi torna a limitare gli spostamenti dei cittadini europei, anche in vista delle ormai imminenti vacanze di Carnevale di metà febbraio. Il Belgio ha vietato tutti i viaggi non essenziali, dentro e fuori la Ue, dal 27 gennaio fino al primo marzo, mentre il Portogallo ha deciso di interrompere i voli col Regno Unito. La Danimarca, già molto rigida con chi arriva in aereo (richiede un test negativo nelle 24 ore precedenti) ha sospeso i voli dagli Emirati per sospetto di irregolarità nei test. La Francia ha invece rafforzato il controllo preventivo su chi arriva, richiedendo un test molecolare negativo 72 ore prima della partenza. A Ibiza, invece, fino al 30 gennaio sarà vietato entrare e uscire via mare o via aereo se non per motivi “essenziali”. La decisione segue quella analoga in vigore a Formentera dal 16 gennaio.

Per tentare di mettere ordine nelle limitazioni, già oggi la Commissione europea ha proposto che tutti i viaggi non essenziali siano “fortemente scoraggiati finché la situazione epidemiologica non sia migliorata considerevolmente”. Ciò riguarda specialmente le zone in ‘rosso scuro’. Per chi viene da quelle aree, gli Stati devono prevedere un test prima della partenza e una quarantena all’arrivo.  “Visto che la capacità di test è aumentata, gli Stati dovrebbero usare di più i test pre-partenza anche nelle aree arancioni, rosse o grigie”, scrive la Commissione nella sua proposta che aggiorna le regole sui viaggi. Chi rientra nel proprio Stato di residenza “dovrebbe invece poter fare il test appena arrivato”. Le indicazioni non si applicano ai transfrontalieri, che per lavoro o motivi di famiglia passano i confini molto spesso, e ai lavoratori del settore dei trasporti.

Inoltre ha proposto l’aggiunta di un nuovo colore, il rosso scuro, alla mappa del rischio del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) “per riflettere l’alto livello di infezioni parzialmente legate a nuove varianti di coronavirus”. “La nuova categoria” di rischio “si applica alle aree in cui il tasso di notifica delle infezioni di 14 giorni è di 500 o più”, ha aggiunto.

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