Usa riaprono i confini, da Roma a Londra è festa sui primi voli post-covid

Voli pieni, lunghe code, abbracci e lacrime. Dopo quasi due anni, per la prima volta dall’inizio della pandemia gli Stati Uniti riaprono a turisti e viaggiatori dal resto del mondo. Un allentamento delle restrizioni anti-Covid per gli arrivi da Europa, Cina, India, Brasile e Sudafrica, sia per turismo che per motivi di studio o di lavoro, che ha già portato a un boom di prenotazioni. Ma il via libera riguarda solo i vaccinati con sieri riconosciuti dall’Organizzazione mondiale della sanità, cui viene anche chiesto un tampone negativo nelle 72 ore precedenti all’arrivo. A sottolineare il valore simbolico del momento, i voli delle due compagnie britanniche storicamente rivali British Airways e Virgin Atlantic sono decollati simultaneamente da Londra (foto: speedbirduk on Instagram). E lunghe file sono previste nei principali scali statunitensi, dove per gli arrivi dall’estero si prevede un aumento del 50% rispetto alla scorsa settimana.

Entusiasmo e applausi anche a Fiumicino, dove compagnie aeree e passeggeri sono stati omaggiati con gadget e colazione made in Italy. A Fiumicino, solo in questa prima settimana, si registrano voli verso gli Usa quasi a pieno regime con una media di 200 passeggeri prenotati, tendenza confermata ed in progressivo aumento già per tutto il mese. L’attuale offerta di novembre prevede fino a 4 voli diretti giornalieri tra Fiumicino e gli Stati Uniti operati rispettivamente da Delta Air Lines per New York JFK e Atlanta, United per Newark, e da ITA Airways per New York JFK. Offerta prevista in aumento con l’aggiunta di ulteriori frequenze settimanali nel mese di dicembre. In previsione della prossima stagione estiva 2022 sono già in vendita ulteriori tratte operate dei vettori attualmente presenti a cui si aggiungerà il ripristino dei voli di American Airlines.

Mentre l’America riapre, l’Europa continua a fare i conti con gli aumenti dei casi in diversi Paesi. In Germania si è registrato il nuovo record settimanale di casi. Sotto accusa ci sono le sacche di resistenza alla campagna di immunizzazione. I contagi rimangono a livelli record dalla Russia alla Grecia. In tutta Europa si fanno quindi sempre più strada le misure per scoraggiare i no vax, che sembrano dare i primi frutti. Il lockdown mirato in Austria – dove chi rifiuta il siero non può più accedere a ristoranti, movida, parrucchieri, hotel, eventi culturali e agli impianti sciistici di risalita – ha fatto impennare in pochi giorni le prime dosi. Una stretta si ipotizza anche in Gran Bretagna. Il governo di Boris Johnson sta valutando la possibilità di introdurre restrizioni ai viaggi per le persone che rifiutano la terza dose, in particolare per gli spostamenti all’estero. Una spinta che fa leva anche sulle prossime vacanze invernali, come dimostra l’appello del ministro della Sanità, Sajid Javid, ad “evitare il ritorno alle restrizioni e godersi il Natale”.

editore:

This website uses cookies.