In un mondo iperconnesso, con il wi fi che comincia a essere disponibile perfino in luoghi finora “inaccessibili” come gli aerei, è sempre più difficile per le persone allentare la presa dalla tecnologia. Eppure, i giovani in vacanza sono più propensi a lasciare a casa lo smartphone rispetto a quarantenni e cinquantenni, decisamente più “incollati” al piccolo schermo e dipendenti dal bisogno di connessione. Il quadro emerge dallo studio globale “Disintossicazione digitale: ‘staccare’ durante le vacanze estive” condotto da Intel Security.
La “dipendenza” dalla tecnologia comunque riguarda tutti e la maggior parte dei turisti interpellati rimarrà connessa anche durante gli spostamenti: circa il 55% di coloro che avevano deciso di disconnettersi non è stato poi in grado di tener fede al proposito. Per oltre la metà degli intervistati (65%) la vacanza è stata più piacevole dopo aver “staccato” dalla tecnologia: queste persone si sono sentite meno stressate e sono state in grado di relazionarsi meglio con l’ambiente circostante.
Fra le ragioni principali per cui si fa fatica a lasciare il telefono spento ci sono il bisogno di essere “rintracciabile” per i propri familiari, la necessità di usare il dispositivo per pianificare spostamenti e vacanza, l’accesso a servizi musicali, il desiderio di pubblicare aggiornamenti sui social network e per alcuni anche la semplice “impossibilità” di essere “offline”.
Quando si “stacca” però si sta meglio: l’88% degli interpellati ha ammesso di non essere stato stressato dal fatto di essere scollegato dal lavoro e dalla vita rimasta a casa, mentre la metà (51%) di chi ha staccato si è integrato meglio con i compagni di viaggio, proprio per il fatto di non esser connesso.