Niente in contrario con l’utilizzo di siti e strumenti digitali per organizzare le vacanze, ma attenzione all’appropriazione e allo sfruttamento dei propri dati personali tramite ‘algoritmi’, a fini commerciali o, peggio, manipolatori. Lo afferma il Messaggio del dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale per la Giornata Mondiale del Turismo, che si celebra il prossimo 27 settembre sul tema “Il turismo e la trasformazione digitale”.
“L’uso delle strumentazioni digitali nell’ambito degli operatori e degli utenti del settore turistico è una grande opportunità che permette di incrementare servizi più soddisfacenti alle nuove richieste, ma anche di educare alla corresponsabilità della “casa comune” nella quale viviamo, generando forme di innovazione per il recupero funzionale degli scarti, il riciclo e il riutilizzo creativo che aiutano a proteggere l’ambiente”, si legge nel documento a firma del cardinale prefetto Peter Turkson. Se però “si tende a credere che ogni acquisto di potenza sia semplicemente progresso, accrescimento di sicurezza, di utilità, di benessere, di forza vitale, di pienezza di valori, come se la realtà, il bene e la verità sbocciassero spontaneamente dal potere stesso della tecnologia e dell’economia”, si incorre “in un uso scorretto e annientante della stessa dignità umana, con conseguenze deleterie”.
In particolare, “ciò attiene alla produzione e all’utilizzo dei ‘dati’, soprattutto quelli personali, che si generano all’interno del ‘mondo digitale’ e al ruolo preponderante degli algoritmi che elaborano i dati stessi e producono, a loro volta, ulteriori dati ed informazioni, a diversi livelli, disponibili anche per chi intenda servirsene meramente ad uso commerciale, propagandistico o addirittura con finalità e strategie manipolatorie”. Gli algoritmi, infatti, spiega il documento, “non sono semplici numeri e sequenze neutre di operazioni, ma piuttosto elaborazioni di intenti che perseguono finalità precise e possono essere utilizzati per condizionare scelte e decisioni personali, ed influenzare la formazione del pensiero e della coscienza individuale”. Quando gli strumenti tecnologici “diventano onnipresenti, non favoriscono lo sviluppo di una capacità di vivere con sapienza, di pensare in profondità, di amare con generosità”.
Per il card. Turkson, inoltre, “è arrivata l’ora di accettare una certa decrescita in alcune parti del mondo procurando risorse perché si possa crescere in modo sano in altre parti. Le società tecnologicamente avanzate siano disposte a favorire comportamenti caratterizzati dalla sobrietà, diminuendo il proprio consumo di energia e migliorando le condizioni del suo uso”. L’accesso alle strumentazioni digitali “deve essere reso possibile a tutti sempre rispettando e salvaguardando la libertà di scelta delle singole persone”. La finalità ultima, conclude, “non è quella di implementare il turismo con le nuove tecnologie digitali, ma che il progressivo uso della tecnologia vada comunemente accompagnato da una crescente consapevolezza della persona e della comunità all’utilizzo rispettoso dell’ambiente per uno sviluppo sostenibile”.