lunedì, 23 Dicembre 2024

Via quarantena per europei dal 15 maggio. Esulta il turismo

Da sabato 15 maggio, per entrare in Italia dagli altri Paesi Ue, dalla Gran Bretagna e da Israele, basterà seguire le stesse regole che valgono per spostarsi verso regioni in zona arancione o rossa: ovvero il referto negativo del tampone o il certificato di vaccinazione al Covid, senza più i cinque giorni di quarantena conclusi co un ulteriore test molecolare o antigenico. La nuova linea – decisa in un tavolo operativo organizzato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e da quello della Salute Roberto Speranza – è una svolta significativa per il mondo del turismo che spera di poter tornare ad attirare i viaggiatori stranieri in estate. Ora l’industria turistica attende novità sul fronte del certificato europeo, sollecitate anche dal premier Mario Draghi, essenziale per avere clienti anche dagli altri continenti. Dopo il discorso con cui martedì Draghi preannunciava per la seconda metà di maggio l’apertura ai turisti europei, è arrivata una prima ondata di prenotazioni da Paesi come Olanda, Portogallo e Germania, come testimoniano ad esempio alcuni tour operator romani. Ma sono russi, americani e cinesi i turisti che in genere spendono di più in Italia, e quindi genera ottimismo anche la dichiarazione di Speranza e Di Maio sul potenziamento dei voli Covid free da Oltreoceano, nonché l’intenzione di eliminare la quarantena anche per chi proviene dagli Usa, applicando sempre lo stesso criterio (tampone, vaccino o Covid), entro la metà di giugno.

Guardando qualche esempio all’estero, il Portogallo dovrebbe varare un sistema simile a fine maggio, l’Islanda invece non accetta test rapidi e sottopone a tampone anche chi ha il certificato di vaccinazione o di guarigione, con obbligo di quarantena per sei ore in attesa del risultato. Quasi tutti hanno liste di Paesi più o meno a rischio (con relative restrizioni), come quella appena pubblicata dalla Gran Bretagna (verrà aggiornata il 7 giugno e poi ogni tre settimane), basata su vari fattori, fra cui piano vaccinale, tasso di infezione, l’emergere di nuove varianti e l’accesso a dati scientifici affidabile. L’orientamento del Governo italiano, come emerso dalla riunione fra i due ministri, è di riaprire a breve a tutti i Paesi che abbiano raggiunto un livello alto di vaccinazione e si lavora alla definizione di un parametro. Per ora insomma ogni Paese si muove in autonomia, in attesa del certificato digitale Ue per i viaggi. che dovrebbe essere operativo a giugno.

E il mondo del turismo plaude alla notizia dello stop alla quarantena. “Finalmente un segnale che non può che essere accolto con grandissima soddisfazione da parte nostra e da parte dei viaggiatori a livello internazionale”, comemnta Ivana Jelinic, presidente di Fiavet. “E’ la dimostrazione che l’Italia si sta ponendo in una posizione attiva, costruttiva anche nei confronti degli altri governi, finora ‘incoraggiati’ a emettere sconsigli o a prendere decisioni a noi avverse, e quindi è un ottimo segnale”, aggiunge Jelinic. E’ ancora prematuro provare a registrare segnali di controtendenza nei flussi turistici, “ma possiamo dire che in questi ultimi giorni, febbricitanti dal punto di vista delle notizie emerse, c’è stata una ripresa del 10% nelle richieste. Certo – argomenta la presidente di Fiavet – molte incertezze ancora restano: il primo obiettivo deve essere ora rendere il pass fruibile, dare alle persone uno strumento preciso: quando avranno la ‘carta’ tra le mani, aumenterà la spinta a prenotare, a muoversi, a viaggiare”.

“Dopo quindici mesi in cui siamo stati sostanzialmente fermi – aggiunge Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – accogliamo giorno dopo giorno nuovi segnali. Togliere la quarantena ai turisti europei è un segnale positivo, certo, ma a metà: non si capisce perché le stesse condizioni non possano essere allargate anche ai Paesi extra europei. Ogni giorni che passa, perdiamo nuove opportunità per riconquistare i viaggiatori dall’estero: la scelta di mantenere il coprifuoco alle 22 ha dirottato parecchie prenotazioni verso gli altri Paesi europei”.

“E’ incomprensibile il motivo per cui non si tolga la quarantena agli americani, che si sono vaccinati per primi. Io penso che ci vorrebbe un po’ più di regia, non fare proclami ma studiare bene le dichiarazioni perché innestano delle reazioni economiche nelle aziende che sono molto gravi. I passi indietro non sono belli, non si può promettere se non si può mantenere e si deve tornare indietro”, sottolinea il presidente di Confturismo Confcommercio Luca Patanè che torna a chiedere anche le vaccinazioni per gli operatori del settore e non solo: “E’ molto importante, si fanno arrivare le persone più serene in vacanza anche dai paesi stranieri. Le nostre aziende sono tutte disponibili, sarebbe questo il momento per vaccinare tutti dalle strutture ricettive agli aerei, da chi lavora nei ristoranti fino al personale dei supermercati”.

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