venerdì, 19 Aprile 2024

Via libera al dl Green Pass, il certificato avrà validità di un anno

Primo via libera della Camera, senza fiducia, al primo decreto legge che contiene le norme sul green pass, proroga a fine anno lo stato di emergenza nazionale fino al 31 dicembre 2021 e rivede i parametri sanitari per il passaggio di colore nelle regioni del Paese. Il Senato avrà solo una settimana per convertire il provvedimento, che scade il prossimo 21 settembre. Durante la prima lettura parlamentare, in cui non sono mancati i momenti di tensione tra le forze politiche prevalentemente per l’atteggiamento di Lega e Fdi, sono state introdotte modifiche al perimetro di utilizzo del green pass e alcune proroghe di misure già in essere, come la possibilità di somministrazione, presso le farmacie e altre strutture sanitarie, di test antigenici rapidi a prezzi contenuti.

Innanzitutto, la durata del certificato è stata aumentata da nove a a 12 mesi. Il decreto aggiorna i parametri in base ai quali si determina il colore delle Regioni per l’applicazione di misure differenziate rispetto a quelle l’intero territorio nazionale; subordina al possesso del green pass l’accesso alla ristorazione per il consumo al tavolo, se al chiuso, anche se non è richiesto per i servizi di ristorazione all’interno di alberghi e di altre strutture ricettive, qualora tali servizi siano riservati esclusivamente ai clienti alloggiati.

Green pass anche per spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei e mostre; piscine, palestre, sport di squadra, centri benessere, sagre, fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento. Il green pass serve anche per centri culturali e centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia; quest’ultima esclusione comprende anche i centri estivi e le attività di ristorazione degli stessi centri educativi; attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò (anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente); feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, come stabilito in commissione; concorsi pubblici.

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