venerdì, 8 Novembre 2024

Volo Rio-Parigi, nella tragedia troppi errori dei piloti

Il rapporto del Bea li accusa ma Air France chiama in causa affidabilità allarme di stallo

Hanno giocato un ruolo importante gli errori dei piloti dell'Airbus nella tragedia del volo Air France Rio-Parigi, che precipitò nell'Oceano il 1 giugno 2009 uccidendo 228 persone. Secondo il rapporto dell'Ufficio francese di inchiesta sugli incidenti aerei (Bea), basato sull'esame delle scatole nere recuperate in fondo al mare dopo 23 mesi, i piloti non hanno reagito correttamente alla serie di guasti che si sono verificati negli ultimi minuti del volo, in particolare al gusto degli indicatori di velocità, al quale non erano formati, e alla perdita dell'assetto di volo.
Nel suo rapporto, pubblicato oggi, il Bea ha scritto più in dettaglio che i piloti del volo Rio-Parigi "non hanno formalmente riconosciuto la situazione di stallo" dell'aereo, che ne ha provocato la rapida perdita di quota. E questo anche se l'allarme di stallo è suonato per 54 secondi. Secondo gli esperti, i piloti inoltre non hanno applicato la procedura necessaria per far fronte al guasto dei sensori Pitot, che si sono congelati fornendo dati sballati sulla velocità.
Il Bea precisa che i piloti "non avevano ricevuto una formazione ad alta quota" per poter rispondere a una situazione di questo tipo. Negli ultimi istanti del volo il pilota più giovane, di una trentina d'anni, aveva preso i comandi, dopo che si era disattivato il pilota automatico. Gli inquirenti sottolineano anche che i "compiti non erano stati divisi in modo esplicito" nella cabina di controllo, dopo che il capitano aveva lasciato il cockpit per andare a riposarsi. Viene notato inoltre che nessun annuncio è stato rivolto ai passeggeri mentre la situazione diventava più critica.
Dal canto suo, Air France ha reagito immediatamente alla pubblicazione del rapporto difendendo la "professionalità" dei suoi piloti e mettendo in causa invece l'affidabilità dell'allarme di stallo dell'aereo che si sarebbe attivato e disattivato a più riprese. Cosa che, secondo Air France, avrebbe reso "molto più complicata" da parte dei piloti "l'analisi della situazione".

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