martedì, 19 Novembre 2024

Come cambia il modo di viaggiare? Così la pensano gli italiani dagli anni ’60 a oggi

Le giovani generazioni e i cosiddetti ‘Baby Boomers’ hanno una passione in comune: viaggiare. Ma la crescente liberà di spostamento, gli sviluppi tecnologici e i prezzi concorrenziali delle compagnie aeree hanno modificato drasticamente il modo di viaggiare delle persone: si viaggia con una frequenza di gran lunga maggiore rispetto ai nostri genitori e nonni, e si prenota un volo intercontinentale con pochi click dal proprio smartphone.

eDreams ha condotto una ricerca coinvolgendo 13 mila persone di 8 diverse nazioni (USA, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Italia, Portogallo e Svezia) da cui emerge come sono cambiate le abitudini dei viaggiatori delle diverse generazioni, dall’età del primo viaggio internazionale al modo di prenotare le proprie vacanze.
Per gli over 50 i viaggi oltreoceano sono diventati realtà solo dopo la maggiore età, mentre per il 66% dei figli degli intervistati il primo viaggio internazionale è stato fatto alla tenera età di 5 anni. I nati negli anni ’60, invece, che hanno avuto la fortuna di viaggiare oltre oceano fin da piccoli, sono solo il 29%. Allo stesso tempo, i Millenials hanno viaggiato fin da piccoli 3 volte di più rispetto ai propri genitori. In media, sono gli Europei i viaggiatori internazionali più precoci. Se l’età media globale del primo viaggio a lungo raggio è di 13 anni, i tedeschi lo fanno ancora prima, a 9 anni, seguiti da Francesi e Svedesi che si imbarcano rispettivamente a 11 e 12 anni.
Al primo posto della classifica ci sono però i portoghesi, che sono più propensi a far viaggiare i propri figli oltre oceano già all’età di 5 anni. Restano più indietro i cittadini americani, la cui età media del primo viaggio fuori dalla proprio continente sale a 17 anni. Di tutti gli adulti americani intervistati, c’è ancora un 31% che non è mai uscito fuori dagli States. Anche il numero delle vacanze cresce in diminuzione dell’età: per i figli degli anni ’90 la media delle vacanze trascorse all’estero a soli 5 anni è 6, mentre peri Baby Boomers è esattamente la metà.
Quelli però che hanno un primato per il numero di vacanze fatte appena maggiorenni sono i viaggiatori nati negli anni ’80, a quota 24. Infine, la media italiana di paesi visitati all’età di 18 è 6 per i figli degli anni 2000 e di 4 per i nati degli anni ’60.
Millenials e adulti over 50 sono però d’accordo su una cosa: rispetto a 10 anni fa si viaggia con molta più frequenza, lo ha affermato il 54% degli intervistati residenti del nostro Paese. Prenotare è diventato ancora più semplice: a livello globale il 75% dei viaggiatori utilizza adv online. L’Italia, insieme a Spagna e Portogallo, è la nazione dove il doppio dei viaggiatori è più probabile che prenoti le vacanze con un’agenzia di viaggi online come eDreams. Gli italiani si attestano anche al primo posto della classifica delle nazionalità che investe più soldi nei viaggi, circa il 20% dei propri guadagni annuali, contro la media europea del 16%.
“I viaggi sono un ricordo che ci portiamo nella memoria fin da bambini – ha commentato Dana Dunne, CEO di eDreams ODIGEO – sia che si tratti di una gita fuori porta con la propria famiglia sia di un viaggio all’estremità del mondo. Non è una sorpresa, ormai, che i bambini di oggi viaggino con molta più frequenza rispetto a quanto fatto dai nostri genitori e nonni, ma questo è possibile grazie ad mondo sempre più aperto e alle innovazioni tecnologiche che ci permettono di prenotare una vacanza tramite un’app o un click un sito di un’agenzia di viaggi online”.

http://www.edreams.it/tendenze-viaggi/generazioni-a-confronto/

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