Aumento dei turisti italiani e stranieri, dopo un’estate positiva per entrambi i mercati e in particolare per quello domestico che ha evidenziato risultati migliori rispetto alle attese di inizio periodo. In leggera crescita anche il fatturato complessivo generato dal turismo, così come la propensione degli italiani a fare vacanza all’estero. I connazionali sceglieranno mete vicine a casa, oppure coglieranno le offerte per destinazioni extraeuropee lontane dalle aree a maggiormente a rischio, come Nord Africa e Medio Oriente.
Queste, in estrema sintesi, le aspettative degli operatori del settore, emerse dall’ultima indagine congiunturale organizzata a fine ottobre dal Ciset-Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica, presso un campione rappresentativo di imprese turistiche italiane, e giunta alla 48esima edizione. Va comunque sottolineato come l’indagine sia stata condotta prima dei tragici eventi di Parigi, e quindi non tiene conto dell’eventuale impatto che tali fenomeni potranno avere, nei prossimi mesi, anche sul movimento turistico da e verso il nostro Paese.
Secondo gli operatori intervistati, tra novembre 2015 e aprile 2016 gli arrivi e le presenze di turisti stranieri in Italia dovrebbero aumentare del +1,9% rispetto alla passata stagione invernale 2014-15. Nello stesso periodo, gli arrivi italiani dovrebbero crescere del +1,5%, mentre le presenze del +1,1% rispetto all’inverno scorso. Ripresa, seppur più contenuta, anche per il fatturato del turismo in Italia, intorno al +0,7%.
Tra i principali paesi di origine dei turisti stranieri, sempre secondo gli intervistati, saranno gli Usa a registrare la dinamica più interessante nell’inverno 2015-16, seguiti da Giappone, Germania, Regno Unito e Francia. Tra gli altri mercati europei spiccano Scandinavia, Danimarca, Spagna, Polonia e Romania, mentre tra quelli extraeuropei Sud America (con Argentina e Brasile in testa), Emirati Arabi, Corea e Sud Africa.
La classifica dei prodotti turistici più gettonanti per l’inverno 2015-16 vede, ai primi posti, il turismo culturale e d’arte, seguito dal turismo fitness e benessere, dall’agriturismo e dal turismo verde in genere, e dal turismo montano, che ritorna nel gruppo dei Top4, sopravanzando termale tradizionale e crociere. In leggera ripresa anche il turismo d’affari e congressuale, dopo diverse stagioni improntate alla negatività, mentre stagnazione “fisiologica” per il turismo balneare e lacuale.
Per gli italiani che invece faranno una vacanza all’estero le destinazioni più interessante saranno non solo quelle di breve-media distanza, localizzate nel Sud e nell’Est Europa, ma anche le mete asiatiche nord-orientali (Cina, Thailandia, ecc.) e il Nord e Centro-Sud America.
Leggero aumento dei flussi verso Europa centrale (Germania, Austria, ecc.) e Nord Europa (Scandinavia, Regno Unito, ecc.), mentre tendenzialmente stabile la domanda diretta verso l’Asia meridionale (Maldive, India, Sri Lanka, ecc.) e l’Oceania. In forte flessione, come nelle ultime stagioni, il Nord Africa ed il Medio Oriente, penalizzati dal fattore sicurezza, a causa degli ultimi attentati terroristici e della recrudescenza dei disordini all’interno di alcuni paesi.