Trasferte di lavoro in aumento di oltre il 3% e un spesa complessiva che supera i 19 miliardi di euro, in crescita del 2,1%. Torna il sereno nel mondo del business travel dopo l’inversione di tendenza iniziata nel 2014, quando la spesa complessiva legata alle trasferte di lavoro delle aziende italiane era aumentata di oltre il 2%. A dirlo sono i dati della quattordicesima edizione dell’Osservatorio Business Travel (OBT), presentata alla Bit di Milano.
Dunque, crescono i viaggi d’affari delle imprese italiane grazie soprattutto al mercato europeo (+5,2%). Ma, a sorpresa, anche il mercato nazionale tiene il passo (+2,5%). Le mete più gettonate sono Regno Unito, Stati Uniti e Cina, anche se i flussi d’affari si stanno spostando dalle destinazioni più tradizionali ai Paesi limitrofi, dove le condizioni produttive promettono di essere più competitive.
Più in generale, torna a salire anche la durata media dei viaggi d’affari, soprattutto quando si tratta di soggiorni intercontinentali. A livello nazionale, invece, per quanto l’automobile rimanga il mezzo preferito dai business traveller (46,4%), nel 2014 è stato il treno a registrare il maggiore incremento (+5,8%), grazie soprattutto ai progressi delle tratte ad alta velocità. Dopo anni di contrazione ritorna in crescita anche il segmento Mice (+10%), trainato in particolar modo dai risultati delle fiere internazionali. Per il 2015, poi, l’intero settore trarrà sicuri benefici dallo svolgimento di Expo Milano 2015.
Per quanto riguarda le dimensioni complessive del business travel in Italia, nel 2014 la spesa per viaggi d’affari ha toccato quota 19,1 miliardi di euro, con una crescita del 2,1% rispetto a dodici mesi prima. A conferma di come il trend sia finalmente cambiato c’è anche il fatto che, dopo quanto era successo all’inizio dello scorso anno, adesso i travel manager italiani guardano al futuro con ottimismo. Le opinioni non cambiano neppure se si allarga la prospettiva al triennio 2013-2015; qui i travel manager che esprimono ben il 72% del mercato continuano a pensare in modo positivo alle proprie dinamiche di spesa.
“L’inversione consente di essere più ottimisti sulla prossima evoluzione della congiuntura italiana, soprattutto perché a crescere sono i viaggi delle aziende del terziario”, ha commentato Andrea Guizzardi, curatore dell’Osservatorio Business Travel.