Si dovrà attendere novembre 2020 per l’ingresso del caffè espresso italiano tradizionale nel patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. Il conto alla rovescia per un altro successo targato made in Italy pronosticato per il penultimo mese del nuovo anno è stato annunciato a Roma, presso la Camera dei Deputati, dal Consorzio di tutela espresso italiano tradizionale.
L’iter per il riconoscimento, iniziato e promosso dal consorzio nel marzo del 2016 con il protocollo del dossier di candidatura presso la commissione nazionale Unesco e finalizzato a promuovere il vero caffè espresso italiano tradizionale e proteggere la cultura e la tradizione dell’Italia, sarà accompagnato da un tour nei locali storici delle principali città, in particolare nelle città creative Unesco in Italia: Bologna (musica), Fabriano (artigianato e arte popolare), Roma (cinema), Parma (gastronomia), Torino (design), Milano (letteratura), Pesaro (musica), Carrara (artigianato e arte popolare), Alba (gastronomia).
Dal punto di vista dei consumi il caffè è la seconda bevanda dopo l’acqua più bevuta nel mondo con la Finlandia che detiene il primato europeo del consumo del caffè. In Italia il 95% dei connazionali lo beve abitualmente e lo gusta principalmente tra le mura domestiche (92%) o al bar (72%).