Il Governo delle United States Virgin Islands ed Airbnb hanno trovato un accordo sull’imposta nei Caraibi, che consente alla piattaforma di raccogliere la tassa relativa agli alloggi pari al 12,5 %, per conto del proprietario, e di rimettere quest’imposta al Virgin Islands Bureau of Internal Revenue (BIR). L’accordo crea un’opportunità per attirare visitatori alle Isole Vergini Americane, patrimonio caraibico indiscusso di tradizioni, nature e retaggi storici. Allo stesso tempo Airbnb ha investito nella partnership con l’arcipelago al fine di supportare una comunità sempre più ampia di proprietari di case che affittano i propri spazi abitativi e creano nuovi flussi a beneficio dell’economia locale.
Vari accordi sono stati firmati nell’area caraibica e con la Caribbean TourismOrganization (CTO) per creare una regolamentazione per il crescente trend di questa comunità di ‘home-sharing’. L’annuncio dato dalle Isole Vergini USA è l’esempio di come Airbnb si faccia carico di raccogliere e pagare le imposte per conto dei propri associati e, oltre ad osservare le regole, mettere gli associati nella posizione di portare benefici al proprio paese ed alle proprie comunità sociali.
Il Governatore dell’arcipelago Kenneth E.Mapp ha supportato l’accordo in virtù anche del sostegno all’industria del turismo. Airbnb vanta circa 2000 contatti nell’arcipelago delle US Virgin Islands edi norma un ospite Airbnb ricava 7 mila dollari all’anno.
“Airbnb rappresenta un’entrata supplementare, aiutando le famiglie residenti e contribuendo anche ad elevare la qualità di vita. Se gli ospiti locali da un canto supportano anche l’arrivo di nuovi visitatori sulle isole, quest’ultimi riescono a conoscere gli aspetti più organici ed autentici dell’arcipelago, spendendo in servizi della comunità locale e facendosi portavoce con altri, nell’incoraggiare a visitare le US Virgin Islands a seguito dell’esperienza ospitale ricevuta” afferma Shawn Sullivan, responsabile per l’area Caraibi e Centro America per Airbnb Public Policy.