Dal lockdown per i non vaccinati al green pass rafforzato, l’Europa torna a essere epicentro mondiale della pandemia e accelera sulle restrizioni per non farsi definitivamente travolgere dall’inverno del virus. Misure rivolte soprattutto a chi insiste nel rifiuto dell’immunizzazione, mentre a Bruxelles si studia un aggiornamento delle regole sugli spostamenti interni all’Ue alla luce delle terze dosi. Ecco le norme Paese per Paese.
– AUSTRIA. E’ il primo Stato in Europa a introdurre l’obbligo vaccinale per tutti, a partire dal primo febbraio. Vienna è stata anche la prima in Europa a imporre il lockdown per i no vax, che da oggi, lunedì 22 novembre, sarà esteso a tutti per almeno 10 giorni. Ai turisti stranieri è richiesto il green pass, ma non sono validi i tamponi rapidi.
– GERMANIA. Diventato il grande malato d’Europa, con contagi a livelli record (sulla soglia dei 60mila), ha annunciato regole più rigide in base alla situazione nei vari Lander. L’ultima stretta in Baviera, dove sono stati cancellati i mercatini di Natale e ci sarà un lockdown nelle aree più a rischio (quelle con un’incidenza di oltre mille casi per 100mila abitanti), mentre il green pass si ottiene solo con la formula del 2G (‘geimpft’ e ‘genesen’, cioè immunizzati e guariti): un lockdown di fatto per i no vax, secondo le autorità. Per gli eventi di massa sportivi e culturali è previsto poi il 2G plus, cioè il tampone per tutti. Per i turisti in arrivo da Paesi a rischio c’è una quarantena di 10 giorni, ridotta a 5 con un tampone negativo.
– FRANCIA. Con i casi raddoppiati rispetto a una settimana fa (oltre 20 mila), Parigi valuta nuove restrizioni. Intanto resta il certificato verde, che non viene però richiesto sui luoghi di lavoro, mentre per i turisti la tempistica dei tamponi obbligatori dipende dal livello di rischio dei Paesi d’origine.
– GRAN BRETAGNA. Londra ha puntato tutto sull’immunizzazione di massa con il booster, evitando di reintrodurre misure restrittive anche dopo i picchi di contagi delle scorse settimane. E continua a non essere obbligatorio l’uso della mascherina anche nei locali al chiuso.
– SPAGNA. E’ uno dei Paesi meno colpiti dalla nuova ondata, nonostante l’assenza di obbligo di green pass, grazie a un tasso di vaccinazione record, con una copertura pressoché totale tra gli over 70. Oltre al certificato verde europeo, i turisti devono presentare un modulo governativo di sorveglianza sanitaria.
– GRECIA. Da oggi, lunedì 22 novembre, arriva una stretta sui no vax. Chi non è immunizzato già non poteva andare al ristorante, ora non gli sarà più permesso l’accesso agli altri “luoghi chiusi”, tra cui cinema, teatri, musei e palestre. Per scongiurare nuove “morti evitabili”, Atene ha inoltre stabilito di ridurre la durata del green pass a 7 mesi per gli over 60 come incentivo ad affrettare la terza dose. Inoltre tampone obbligatorio anche per i bambini dai 4 ai 12 anni per entrare in musei e ristoranti.
– SLOVACCHIA. L’esecutivo ha annunciato un lockdown per i no vax sul modello austriaco – applicato anche dalla vicina Repubblica Ceca – e impone una quarantena ai turisti non vaccinati come la Germania.