“L’attività economica che impiega le residenze come alloggi turistici ha i giorni contati nella nostra città”. E’ la risposta del sindaco di Barcellona, il socialista Jaume Colboni, alla piattaforma per affitti turistici Airbnb, che in una lettera inviata la scorsa settimana al Comune chiedeva all’amministrazione di “riconsiderare” la decisione di eliminare tutti gli appartamenti turistici nella città di Gaudì a partire dal 2028.
Una decisione drastica per una delle principali destinazioni turistiche spagnole, presa dall’amministrazione comunale a giugno, per frenare l’impennata dei costi immobiliare e rendere Barcellona più vivibile per i residenti. “Barcellona non si può permettere di avere case dedicate esclusivamente all’attività turistica mentre esiste un deficit di offerta che ha moltiplicato i prezzi degli affitti”, scrive Colboni nella risposta, riportata da La Vanguardia. “Il nostro obiettivo è restituire questi 10.000 alloggi al mercato di uso residenziale, il che andrà a beneficio diretto di oltre 25.000 cittadini”, assicura il sindaco.
Nella lettera in cui richiedeva di rivedere la decisione, Airbnb segnalava che la moratoria approvata dall’amministrazione sulle licenze per affitti turistici negli ultimi anni non ha avuto un effetto di calmiere sui prezzi del mercato immobiliare e non ha migliorato l’accesso alla casa dei residenti né ha ridotto i disagi prodotti dal turismo di massa nella città.