Dopo la battaglia aerea nei cieli del Kashmir, le tensioni tra India e Pakistan sembrano attenuarsi, con Islamabad che annuncia il rilascio del pilota indiano fatto prigioniero. Ma la chiusura dello spazio aereo pachistano, fino alle 24 di ieri (le 20 ora italiana), e di parte di quello indiano, ha mandato in tilt i collegamenti tra Asia, Medio Oriente ed Europa, con decine di voli cancellati e migliaia di passeggeri bloccati. Le compagnie aeree, nel frattempo, vedono lievitare i costi a causa del maggior consumo di carburante dovuto alla necessità di seguire rotte alternative più lunghe.
La situazione più drammatica nell’aeroporto di Bangkok, dove circa 4.000 viaggiatori sono rimasti bloccati. Un esempio delle difficoltà che i passeggeri devono affrontare è un annuncio fatto dalla compagnia Thai Airways secondo il quale il prossimo volo per Londra sarà disponibile solo il 7 marzo. L’India aveva deciso ieri la chiusura del proprio spazio aereo e degli scali a nord di New Delhi. Conseguenze molto pesanti per i molti pachistani che lavorano nei Paesi arabi del Golfo, le cui compagnie sono state costrette a cancellare i collegamenti con il Pakistan. Contraccolpi anche per i molti collegamenti tra l’Asia, l’Europa e gli Usa gestiti da compagnie quali la Emirates e la Etihad.