Lo schianto dell’aereo russo ha provocato le perdite più grandi per il settore turistico da 20 anni a questa parte. Secondo quanto ha dichiarato il ministro egiziano Hisham Zaazou al sito della tv Al Arabiya, le perdite “hanno raggiunto i 2,2 miliardi di sterline egiziane al mese, ossia circa 283 milioni di dollari”.
“Il numero di turisti sta diminuendo da quando Russia e Gran Bretagna hanno vietato i voli in partenza verso l’Egitto dai loro aeroporti”, ha ricordato Zaazou.
Il disastro del charter russo Metrojet, disintegratosi in volo il 31 ottobre nel nord della penisola egiziana del Sinai uccidendo le 224 persone a bordo, quasi tutti turisti russi, è stato rivendicato dalla branca egiziana dell’Isis attiva quasi esclusivamente proprio nel Sinai.
Ufficialmente, però, l’Egitto non riconosce che si sia trattato di un attentato terroristico come invece dichiarato da fonti ufficiali russe: come ha ricordato il ministro, il Cairo aspetta l’esito delle indagini di una commissione egiziana che finora non ha conferme che si sia trattato di una bomba.