Effetto contagio nelle vertenze sui salari e le condizioni di lavoro in Gran Bretagna, in particolare nel settore dei trasporti, dopo il mega sciopero avviato questa settimana nel comparto ferroviario, il più vasto sull’isola da oltre 30 anni, con adesioni di massa, treni bloccati all’80% e impatto ad alta visibilità su milioni di passeggeri.
Fra i primi a seguirne l’esempio, seppure in numeri più limitati, saranno alcune centinaia di dipendenti della British Airways iscritti ai sindacati Gmb e Unite in servizio nell’aeroporto di Heathrow, il principale scalo di Londra, che hanno votato a favore di un’astensione dal lavoro. La protesta sarà calendarizzata nel pieno del periodo della stagione delle vacanze estive. La compagnia di bandiera si è già impegnata a limitare in parte i contraccolpi delle assenze con il ricorso a “staff di copertura”. Ma disagi e cancellazioni sono prevedibili, soprattutto nel terminal 5, il più esposto.
Sul piede di guerra ci sono circa 700 addetti al check-in e ad altri servizi di terra, che non hanno ottenuto finora nei negoziati con l’azienda il bonus del 10% sugli stipendi concesso invece al personale viaggiante e ad altri impiegati a compensazione dei tagli salariali complessivi imposti in media all’organico dal vettore britannico durante la fase più acuta delle restrizioni anti-Covid e di congelamento di larga parte del business dei voli