Una seconda nave con equipaggiamento specializzato, un robot sottomarino ed un sistema di sonar, è attesa sul luogo della sciagura aerea del volo Egyptair A320, precipitato il 19 maggio scorso nel Mediterraneo con 66 persone a bordo. Avrà il compito di cercare e recuperare le scatole nere.
Ad annunciarlo è stato il direttore del Bea, Remi Jouty, convinto che allo stato attuale sia ancora difficile determinare le cause di quanto accaduto. Jouty ha poi stimato che l’area per la ricerca delle scatole nere potrebbe essere di uno-due chilometri. Finora nella zona in questione – tra l’isola di Creta e Alessandria d’Egitto – ha operato una prima nave, la francese Laplace, che il 1 giugno ha intercettato il segnale di una delle due scatole nere.
Intanto secondo l’agenzia Mena, la Commissione d’inchiesta egiziana sul disastro ha ricevuto i rapporti delle forze della difesa aerea individuati dai radar egiziani che riguardano l’itinerario compiuto dall’aereo ma anche le sue coordinate nei minuti precedenti all’incidente. Questi dati verranno comparati con quelli ricevuti dai controllori aerei greci.