India, sospetti su presunto kamikaze: stretta in aeroporto Delhi
12 Novembre 2025, 10:55
EPA/RAJAT GUPTA
A seguito dell’inasprimento delle misure di sicurezza in molte città indiane dopo l’esplosione che ha provocato una strage vicino al Forte Rosso a Delhi, uccidendo 13 persone, le aurorità dell’Aeroporto Indira Gandhi hanno diramato un avviso per i viaggiatori, informandoli che i controlli all’accesso potranno richiedere molto più tempo del solito. Nel frattempo, la polizia segue la pista dell’attacco kamikaze.
Finora non è arrivata nessuna rivendicazione da gruppi o formazione terroristici ma, secondo gli inquirenti indiani, il presunto kamikaze sarebbe un “insospettabile” medico trentaseienne di origine kashmira, associato alla formazione terroristica clandestina definita “rete dei colletti bianchi”, che si stava organizzando a Faridabad. La stessa alla quale appartenevano gli altri due medici di origine kashmira, arrestati poche ore prima dell’esplosione in una maxi operazione di intelligence: erano stati trovati in possesso di 2.900 chilogrammi di nitrato d’ammonio, sostanza chimica utilizzata per realizzare esplosivi.
Secondo la polizia, erano legati a Jaish-e-Mohammed, il gruppo islamico basato in Pakistan e al jihadista Ansar Ghazwat-ul-Hind, ramo di Al-Qaeda, entrambi fuorilegge in India. Non ci sono prove ufficiali, ma l’ipotesi della “rete dei colletti bianchi” è stata sposata dallo stesso premier Modi che parlando della strage l’ha definita “una cospirazione”.
Il passaggio che confermerà definitivamente i sospetti sarà il risultato dell’esame del Dna: la polizia del Kashmir ha infatti raggiunto la madre e il fratello del presunto attentatore e li ha sottoposti ai test. A complicare la situazione è arrivato oggi l’attentato “gemello” a Islamabad, con l’immediato ping-pong verbale tra India e Pakistan, che si accusano a vicenda di sostenere e fiancheggiare il terrorismo. E con il portavoce del ministero degli Esteri di Delhi Randhir Jaiswal che ha definito “ovviamente delirante” la leadership pachistana.