La capsula di SpaceX esplode, detriti sui Caraibi


In meno di due anni, un’altra pioggia di detriti generati dall’esplosione di una capsula Starship è caduta nell’oceano Atlantico, nella zona dei Caraibi. E’ accaduto nell’ultimo test della nave di SpaceX progettata per i futuri voli verso la Luna e Marte e forse candidata a strappare al grande razzo della Nasa, lo Space Launch System, il ruolo di taxi spaziale del programma Artemis per il ritorno alla Luna, come comincia a temere buona parte del mondo della ricerca. Timori legati anche al ruolo annunciato per Elon Musk nel governo Trump: come capo del dipartimento per l’efficienza governativa, potrebbe influenzare in modo importante le politiche spaziali degli Stati Uniti.

E’ letteralmente una nuova corsa allo spazio quella dei privati, e soprattutto della SpaceX di Elon Musk, che da tempo ha in atto una sorta di braccio di ferro con l’agenzia statunitense responsabile della sicurezza dei voli, compresi quelli spaziali, la Federal Aviation Administration (Faa). Più volte, per esempio, Musk ha definito inutili le richieste della Faa in materia di sicurezza e di tutela ambientale, lamentandosi per i ritardi che imponevano al suo programma di voli. E’ successo, per esempio, dopo l’esplosione del razzo Falcon 9 del 28 agosto 2024.

Questa volta tutto è andato come previsto per il razzo Super Heavy, che è rientrato agganciandosi alla torre di lancio, chiamata Mechazilla, ma a pochi minuti dal lancio la SpaceX ha detto di avere perso il segnale della capsula. Solo in seguito l’azienda ha detto che nella capsula si era sviluppato un incendio che ha portato alla distruzione del veicolo e del suo carico di dieci copie di satelliti Starlink, che nel test avrebbe dovuto rilasciare. Nel frattempo sulla piattaforma X cominciavano a essere postati, probabilmente da turisti, video che mostravano la caduta di detriti vicino alle isole Turks e Caicos, a nord di Haiti. “Il successo è incerto, ma il divertimento è garantito!”, ha scritto Musk dal suo profilo X commentando una delle immagini. Una pioggia di detriti nella zona dei Caraibi c’era stata anche durante il test del 18 novembre 2023.

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