I pattugliamenti congiunti tra le forze dell’ordine italiane e cinesi sono ricomparsi a Pechino: il nuovo programma è stato presentato in una cerimonia voluta dal ministero di Pubblica sicurezza cinese a Qianmen, cuore della capitale vicino a piazza Tiananmen, alla presenza dell’ambasciatore italiano Ettore Sequi e del vicecapo della Polizia Nicolò Marcello D’Angelo, insieme ai vice dg della Pubblica sicurezza di Pechino Heng Xiaofan e Pan Xuhong, e al dg del dipartimento di Cooperazione internazionale, Liao Jinrong.
Il progetto vede impegnati agenti italiani affiancati dai colleghi cinesi in un’attività di pattugliamento nei luoghi turistici più popolari per assistere, se necessario, i turisti italiani e facilitare la comunicazione con la parte cinese.
“L’iniziativa è una storia di successo per la cooperazione tra Italia e Cina in materia di pubblica sicurezza – ha commentato l’ambasciatore Sequi nel saluto inaugurale – Non è un caso che i pattugliamenti congiunti siano apprezzati tanto dalle istituzioni quanto dai sempre più numerosi turisti italiani e cinesi”.
La seconda edizione in Cina dei pattugliamenti si estende ad altre città: il personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri e le controparti cinesi saranno operativi in ben quattro città dal 16 al 29 luglio. A Pechino e Shanghai, si legge in una nota, si sono aggiunte Hangzhou (definita da Marco Polo “la città più bella del mondo”) e Xi’an, due rinomate mete turistiche.
In Italia, dal 28 maggio al 17 giugno scorsi, sono già stati accolti gli operatori della polizia cinese che, insieme ai colleghi polizia di Stato e carabinieri, hanno effettuato pattugliamenti a Roma, Milano, Venezia e Prato, replicando i buoni risultati raggiunti nelle due precedenti edizioni.