Thailandia chiude confine con la Cambogia
24 Luglio 2025, 11:30
EPA/NARONG SANGNAK
La Thailandia ha chiuso l’intero confine con la Cambogia dopo che soldati thailandesi e cambogiani hanno iniziato a spararsi contro in una zona contesa al confine tra i due paesi, vicino a un antico tempio. Il governo thailandese ha detto che undici persone (civili, non militari) sono state uccise, e ci sono almeno 14 feriti. La Cambogia non ha comunicato se gli attacchi thailandesi hanno causato morti.
Le parti si sono accusate a vicenda di aver sparato per prime e in seguito di aver utilizzato armi più pesanti: la Thailandia ha detto che la Cambogia avrebbe sparato almeno tre razzi nel suo territorio, la Cambogia dice di essere stata bombardata da jet thailandesi. L’esercito thailandese ha confermato un’operazione in cui sono stati usati aerei da guerra F-16 per colpire postazioni militari cambogiane. Uno dei razzi lanciati dalla Cambogia ha colpito una stazione di servizio della provincia di Sisaket, uccidendo sei persone. Gli scontri a fuoco fra militari riguardano invece sei differenti località di confine.
Dopo gli scontri, l’ambasciata della Thailandia in Cambogia ha detto a tutti i cittadini thailandesi di lasciare il paese, e ha chiuso tutti i varchi di confine fra i due stati.
Dal canto suo, il primo ministro cambogiano Hun Manet ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di convocare una “riunione urgente”. “Considerando le recenti gravissime aggressioni da parte della Thailandia, che hanno minacciato la pace e la stabilità nella regione, vi chiedo vivamente di convocare una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza”, ha scritto Hun Manet in una lettera indirizzata al presidente in carica del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite Asim Iftikhar Ahmad. Il ministero degli Affari esteri cambogiano ha accusato la Thailandia di aver lanciato “un’aggressione militare non provocata”.
Intanto, la Cina ha esortato i suoi cittadini in Cambogia a evitare le zone vicine al confine con la Thailandia, invitando le parti “ad accomodare le differenze attraverso il dialogo e le consultazioni”.