Tra distanziamenti, dispositivi di protezione, ingressi contingentati, non sarà una stagione facile per i parchi di divertimento italiani dopo quasi tre mesi di lockdown e dopo avere perso le giornate fruttuose della primavera.
“Per Aquafan, così come per gli altri parchi acquatici – spiega l’amministratore delegato dello storico parco acquatico di Riccione e direttore generale dei parchi del polo romagnolo di Costa Edutainment, Patrizia Leardini – abbiamo disegnato dei protocolli già più di un mese fa. Le informative sulle riaperture le abbiamo avute in questi giorni a singhiozzo: l’Emilia-Romagna se ne è uscita con una ordinanza il 17, la Liguria anche è stata molto veloce ma ci sono ancora regioni che non hanno fatto ordinanze sulle riaperture dei parchi. In ogni caso, per chi le ha fatte, ripartono immediatamente i lavori che hanno dei tempi tecnici importanti perché sono macchine grosse da far ripartire, più o meno circa un mese e mezzo, per cui ci si riattrezza, si iniziano le manutenzioni straordinarie, per l’apertura che, indicativamente, potrebbe avvenire per luglio e agosto”.
All’insegna della massima sicurezza.”I servizi generali – spiega Leardini – sono quelli di tutti i parchi, quindi distanziamenti sociali, i gel disinfettanti, i dispositivi di protezione individuale e le varie file distanziate. Per quanto riguarda, poi, i parchi acquatici c’è anche la situazione dell’acqua che, essendo clorata, con le giuste dosi di cloro, è agente disinfettante. Gli ingressi nelle piscine saranno comunque contingentati e ci saranno i distanziamenti anche sulle scale che portano alle piattaforme degli scivoli: avremo uno scalino ogni tre colorato per gli stalli”. Che potrebbero allungare i tempi in coda e le file.
“Magari ci fossero le file lunghissime – commenta l’ad di Aquafan – quest’anno i numeri non saranno certo i numeri di tutti gli altri anni. Noi facciamo parte di una filiera turistica, siamo l’anello di un sistema che deve ripartire e rialzarsi in piedi. Noi apriamo e apriamo con forza anche nella tutela del lavoro stagionale, è chiaro che sarà un anno anomalo, un anno che ci dovrà traghettare al 2021 non con i numeri dell’anno scorso. Siamo fiduciosi, riteniamo che i parchi siano un veicolo trainante del turismo e la volontà è quella di farli ripartire tutti”.
Seppure in ritardo rispetto al consueto. “Non sarà materialmente possibile aprire il 29 di maggio – chiarisce all’ANSA Renato Lenzi, amministratore delegato di Zoomarine – nella più rosea delle ipotesi alla fine di giugno, perché dobbiamo adeguarci alle nuove norme”. Ad ogni modo, osserva,”la gente ora vuole vivere momenti positivi. Hanno aperto i parchi pubblici, dove non c’è controllo. Nei nostri parchi invece abbiamo personale formato per adempiere alle misure di sicurezza” pronto ad accogliere i turisti malgrado il mondo dei parchi permanenti, conclude sia stato “ignorato dal Governo e non sia mai stato preso in considerazione, nonostante facciamo milioni di visitatori ogni anno”.