E’ in arrivo una ‘boccata d’ossigeno’ per Virgin Atlantic, la compagnia aerea britannica, una delle prime ‘vittime del Covid. Sono in corso le trattative con soci e creditori per una nuova iniezione di liquidità da 160 milioni di sterline (circa 186 milioni di euro): 60 milioni di rinvio dei crediti e un prestito di 100 milioni dallo stesso suo fondatore sir Richard Branson.
Secondo un’anticipazione del sito Sky News, la compagnia è in trattative con azionisti e creditori per un ulteriore pacchetto di supporto appena sei mesi dopo aver ottenuto un accordo di salvataggio da 1,2 miliardi di sterline. “Continuiamo a rafforzare il nostro bilancio in previsione della revoca delle restrizioni sui viaggi internazionali durante il secondo trimestre del 2021. Quest’ultimo finanziamento da 160 milioni di sterline – spiega un portavoce – fornisce ulteriore resilienza contro una ripresa delle entrate più lenta nel 2021 e segue un finanziamento di 230 milioni di dollari su due Boeing 787 a gennaio, che ci ha permesso di ripagare il debito e rafforzare la nostra posizione di liquidità. Restiamo fiduciosi che Virgin Atlantic diventerà una compagnia aerea redditizia in modo sostenibile e vorremmo ringraziare i nostri creditori e azionisti, Virgin Group e Delta, per il loro continuo supporto e la ferma fiducia nel nostro futuro”.
“Dall’inizio della crisi del Covid-19 – ricorda un portavoce – abbiamo intrapreso azioni tempestive e decisive per ridurre i nostri costi, preservare la liquidità e proteggere il maggior numero di posti di lavoro possibile”. A partire da maggio 2020 Virgin Active ha ridimensionato e rimodellato la compagnia aerea, completando l’operazione a settembre con una ricapitalizzazione da 1,2 miliardi che includeva un investimento di 200 milioni di sterline da parte del fondatore Richard Branson. Nell’ambito dei tagli ha ridotto la spesa per investimenti della flotta di 880 milioni di sterline e consegnato un risparmio sui costi di 335 milioni di sterline, “inclusa, purtroppo, una riduzione del 45% delle dimensioni della nostra forza lavoro” ricorda il portavoce. Due mesi fa, il 15 gennaio, ha raggiunto un accordo da 230 milioni di dollari con Griffin Global Asset Management per la vendita e il successivo leasing di due dei suoi Boeing 787 che “ha permesso di liberare liquidità, ripagare il debito e rafforzare ulteriormente la nostra posizione di liquidità” spiega il portavoce. Ma il nostro piano di ristrutturazione si basava sull’apertura di Regno Unito, Stati Uniti e altri confini in tempo per Pasqua 2021.
“Sulla base delle indicazioni del governo britannico, ora prevediamo che i viaggi aerei internazionali su larga scala riprenderanno non prima del 17 maggio. Questi finanziamenti – conclude – assicurano a Virgin Atlantic di disporre di liquidità sufficiente per il commercio fino a quando i voli passeggeri non riprenderanno su larga scala quest’estate e si prevede di tornare alla redditività nel 2022”.
“I nostri azionisti, Virgin Group e Delta, restano impegnati a sostenerci. Durante la pandemia, abbiamo ricevuto un eccellente supporto sia dagli azionisti che dai creditori e siamo fiduciosi nella nostra capacità di negoziare attraverso la fase successiva prima che i viaggi internazionali riprendano su larga scala. Con il successo dell’implementazione di massa dei vaccini e l’implementazione di regimi di test pre-partenza, i clienti prenotano per i viaggi a partire dal secondo trimestre del 2021 e oltre”.