La cronica mancanza di lavoratori nel settore turistico ha tenuto banco anche durante la giunta di Federalberghi che si è svolta a Procida, capitale italiana della Cultura 2022. “E’ un controsenso che noi abbiamo un Paese che ha il 10% di tasso di disoccupazione e non si trova personale da nessuna parte, ne abbiamo discusso anche in giunta – ha rilevato il presidente Bernabò Bocca -. C’è qualcosa che non funziona, non è solamente il reddito di cittadinanza, ma bisogna trovare una soluzione al più presto”. Secondo il presidente degli albergatori nel settore non c’è un problema di stipendi bassi, ma di costo azienda: “Per dare 1.000 euro netti a un lavoratore – spiega stizzito – il costo per l’azienda è di 30 mila. Non è possibile. Bisogna intervenire pesantemente sul cuneo fiscale, cioè bisogna mettere più soldi in tasca ai lavoratori senza aumentare i costi del lavoro per l’azienda, e almeno detassare gli straordinari, detassare alcune parti dello stipendio per chi ha voglia di lavorare”. “Sono sempre di più i casi – ha spiegato Bocca – di albergatori che si sentono rispondere no a offerte di lavoro da giovani. Prendendo il reddito di cittadinanza e facendo gli extra in nero nei week end (non negli alberghi), lavorano 8 giorni al mese e portano a casa 1.400-1.500 euro. Le conseguenze sono che gli alberghi non riescono a riempire al 100% le camere e noi oggi dobbiamo rinunciare a clienti, a fatturato, a Iva a tasse per la mancanza di personale”.
Infine, secondo Bocca, “gli effetti della guerra in Ucraina al momento non sono grandissimi, direi. Certo facciamo a meno di alcuni tipi di turisti come i russi e gli ucraini. Inoltre per il Covid – spiega – c’è la mancanza totale del mercato cinese, giapponese e del Far East. Li abbiamo sempre considerati il ‘mercato del domani’ e nel 2018-2019 stava diventando il ‘mercato dell’oggi’. Tuttavia il turismo americano e quello italiano stanno compensando molto bene”, ha concluso.