mercoledì, 13 Novembre 2024

Dalla V Conferenza Nazionale sul turismo costiero un segnale di fiducia per la riforma della nautica

Federturismo, Ucina, Assomarinas e Assobalneari hanno scelto ancora una volta e quest’anno con una motivazione in più il Salone Nautico di Genova per presentare la V Conferenza Nazionale sul Turismo Costiero e Marittimo in sostegno di una città ferita e per dimostrare che, nonostante tutto, Genova va avanti e da qui vuole ripartire.

La Conferenza è stata un’occasione per confermare che la ripresa del settore che fino all’anno scorso si temeva fosse incerta si è consolidata, ma anche per analizzare l’andamento del mercato dei servizi portuali turistici e per affrontare insieme i temi ancora aperti del contenzioso con la Corte Costituzionale sui canoni demaniali e di una riforma del demanio che contempli  il ripristino di un sistema specifico di evidenza pubblica per i porti diverso dalla Bolkestein.

“Abbiamo scelto il più grande Salone del Mediterraneo – ha dichiarato la vice presidente vicario di Federturismo Confindustria Marina Lalli – per sottolineare come il  turismo costiero e marittimo rappresentino un’importante fonte di crescita per il nostro Paese che va sostenuto per ottenere vantaggi in termini economici e ambientali e per migliorare la competitività del settore su scala mondiale. La crisi sembra passata e i numeri parlano chiaro, ma il merito del miglioramento è anche da attribuire alle proposte concrete e all’attività di confronto e di dialogo costruttivo messe in campo a livello istituzionale negli ultimi  anni e che sono state recepite dal Governo”.

“Questo palco è per noi un’importante opportunità – hanno affermato il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio e il presidente di Assobalneari Italia Fabrizio Licordari – per  rinnovare, in vista della Legge di Bilancio, l’appello al Governo di tenere alta l’attenzione sulla problematica delle concessioni demaniali marittime e il loro rapporto con le normative europee che finora hanno avuto un’applicazione distorta e di fare chiarezza sull’esclusione dalla Bolkestein delle imprese balneari e dei porti turistici per salvare gli investimenti attuali e futuri”.

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