Ambiente e resilienza, Prosperità e qualità della vita, Conoscenze e capacità, Inclusione e partecipazione. Sono i capitoli cardine del primo Rapporto di Sostenibilità targato CoopCulture secondo il framework Unesco Culture 2030 in Italia, presentato in occasione dell’Assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio e rinnovo del cda.
Se con la pandemia nel 2020 si è registrato un crollo dei visitatori del 76% solo nei musei statali con un drastico calo di introiti del 78%, CoopCulture, racconta il Report di Sostenibilità 2020-2021, ha subito di conseguenza una riduzione del fatturato del 55% nel 2020 e del 40% nel 2021 (rispetto al 2019), con una perdita nel biennio superiore ai 70 milioni di euro. Ciò nonostante, l’impresa è riuscita a ripianare le perdite del bilancio 2020 e chiudere il 2021 in positivo con un valore economico complessivo di circa 52 milioni di euro.
A fungere da acceleratore di sostenibilità, riporta ancora il Report, negli ultimi anni è stata soprattutto l’infrastruttura digitale, da AppCulture, per la piena fruizione in sicurezza, alla piattaforma Live Culture per le visite a distanza. La transizione digitale ha inoltre consentito di investire sulle conoscenze e creare nuove opportunità con Università, Centri di Ricerca, startup creative. In questi due anni, la cooperativa ha formato molti dei propri dipendenti (oltre 1.850 in totale) verso nuove performance di accoglienza, anche digitali. E ha mantenuto i posti di lavoro, in controtendenza con i 55mila invece persi invece nel settore nei due anni di pandemia (fonte: 18/o Rapporto Annuale Federculture).
In occasione dell’Assemblea, la presidente uscente Giovanna Barni, che ha guidato nel 2010 la fusione delle due cooperative originarie in Coopculture e presieduto l’impresa per tre mandati consecutivi negli ultimi nove anni, ha lasciato la presidenza al direttore Centro Nord Adriano Rizzi, impegnandosi nel nuovo ruolo di consigliere delegato a Innovazione, Ricerca e Knowledge Management.