Da ‘landing lips’ a ‘Sharon Stone jumpseat’, le parole per orientarsi in aeroporto

Nonostante gli ultimi mesi abbiano messo a dura prova il trasporto aereo in tutta Europa – tra scioperi, cancellazioni e disagi che hanno coinvolto migliaia di persone – i turisti non intendono rinunciare alle vacanze, contribuendo alla ripopolazione degli aeroporti, dopo il periodo di stasi dovuto alla pandemia.

Ma gli aeroporti sono caratterizzati da un proprio lessico, più noto a chi è solito viaggiare e meno a chi si appresta ad intraprendere l’avventura per la prima volta.

Per questo, gli esperti di Babbel, azienda per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, hanno realizzato una guida per comprendere al meglio il complesso vocabolario tipico dei piloti e degli assistenti di volo, così da aiutare i viaggiatori a orientarsi ed evitare spiacevoli fraintendimenti negli aeroporti.

Le parole per immergersi nel mondo degli aeroporti:

  • Lounge Lizard: in gergo aeroportuale, si dice lucertola della sala d’aspetto l’assistente di volo che dorme in aeroporto
  • Gate Lice: non significa avere i pidocchi (“lice” = “pidocchi”), bensì sono le persone che, come i piccoli insetti, affollano il gate perché vogliono entrare per prime in aereo
  • Air Pocket: letteralmente traducibile in italiano con tasca d’aria, questa locuzione si usa per descrivere il fenomeno (noto anche come “vuoto d’aria”) per il quale l’aereo perde improvvisamente quota – non, però, come sembrerebbe suggerire il termine, perché manca l’aria: si tratta, infatti, della normale turbolenza, una circostanza del tutto innocua
  • Deadhead: viene chiamato testa morta l’assistente di volo o il pilota che si trovi a bordo dell’aereo tra un turno e l’altro, ma senza essere in servizio
  • Landing lips: letteralmente traducibile con labbra da atterraggio, questa espressione, tipica dello slang degli assistenti di volo, indica l’atto di truccarsi e di mettersi  il rossetto prima della fine del viaggio, per apparire freschi e rilassati quando si salutano i passeggeri
  • Sharon Stone Jumpseat: indica il sedile rivolto verso la parte opposta rispetto a quelli dei passeggeri, sul quale sono soliti sedersi gli assistenti di volo; il nome ha origine dal film “Basic Instinct”
  • Pan Pan: tipica del gergo radiotelefonico, è un’espressione utilizzata dai piloti per segnalare una situazione di urgenza, ma non di vera e propria emergenza (in tal caso si utilizzerebbe il celebre mayday che si sente spesso ripetere nei film americani)
  • Finger: letteralmente dito, indica la passerella che si percorre poco prima della partenza per trasferirsi dal gate all’aereo
  • Angels: sempre nel gergo dei piloti, essere a 30 angeli significa che l’aereo sta volando a un’altitudine di 30.000 piedi: non si tratta, dunque, di creature alate, ma di una semplice unità di misura
  • Zulu time: anche nota come Z Time, è l’ora zero, ovvero l’ora del meridiano di Greenwich. Poiché Z è Zulu nell’alfabeto internazionale militare, questo fuso orario di base, che viene anche chiamato “tempo coordinato universale” o “tempo civile”, viene solitamente indicato come Zulu
  • Blue Juice: non si tratta di un gustoso drink, bensì dell’acqua del water,  generalmente di colore blu

Ripasso delle basi

Dopo un periodo di pausa forzata dovuto alla situazione sanitaria globale, anche i viaggiatori un po’ più esperti potrebbero aver bisogno di un ripasso in merito al gergo tecnico utilizzato all’interno degli aeroporti e degli aerei:

  • Gate: letteralmente cancello o porta, in ambito aeroportuale indica il varco attraverso cui passare per imbarcarsi su un aereo. Per estensione, oggi comprende anche la sala d’attesa o zona di imbarco in cui possono sostare i passeggeri dopo aver superato i controlli di sicurezza
  • T: con la lettera T si identifica il terminal, in altre parole quella parte dell’aeroporto che permette il trasferimento dei passeggeri dalla terra all’aereo
  • Equipment: letteralmente si traduce con attrezzatura, ma indica più specificamente il velivolo. Se viene segnalato un equipment problem, vuol dire che c’è un problema con il velivolo
  • Cabin crew: è l’equipaggio, meglio noto come personale di volo
  • F/A: ovvero l’abbreviazione di flight attendant, l’assistente di volo
  • First Officer: letteralmente il primo ufficiale, si traduce in italiano con co-pilota
  • Lost & Found: è il nome dell’ufficio preposto al ritrovamento e alla riconsegna degli oggetti smarriti. Si occupa anche della ricerca dei bagagli, nel caso in cui questi non dovessero giungere a destinazione insieme al passeggero

 

Come si legge un tabellone in aeroporto?

  • From: provenienza
  • To: in partenza per
  • Arrivals: arrivi
  • Departures: partenze
  • Sched.: orario previsto
  • Flight n.: numero del volo
  • Status: stato del volo
  • Departed: volo partito
  • Landed: volo atterrato
  • Expected: previsto
  • In flight: in volo
  • On time: in orario
  • Late: in ritardo
  • Boarding: imbarco
  • Boarding closed: chiusura imbarco
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