Un appello a ricompattarsi per creare un’unica forza per un unico obiettivo. Ecco perché le quasi 400 imprese escluse dai ristori dovrebbero metterci la faccia e firmare un documento da inviare al ministro del Turismo per consentire di riaprire una finestra e accedere ai fondi finora negati per le più diverse motivazioni. A lanciare l’appello è stato Max Falbo, direttore di VoglioVolare Viaggi Tour Operator, che negli ultimi giorni su travelnostop.com si è fatto portavoce del malessere che accomuna centinaia di agenti di viaggio italiani, nel corso dell’ultimo appuntamento con la rubrica “Vieni a prendere un caffè da noi”, dal titolo “Alla ricerca dei ristori perduti”.
“Il senso dei vari decreti – ha ricordato Falbo – è quello di supportare genericamente gli attori del settore, dalle piccole adv ai grandi TO. Invece, forse per eccesso di zelo o cattiva interpretazione della norma, la tipologia di ripartizione delle risorse è stata assegnata al ministero. A questo punto, chiediamo che così come il ministero ha sanato le posizioni irregolari ex post tra quelli che hanno fatto domanda, possa con buon senso fare la stessa cosa andando così incontro alle 380 imprese che non hanno avuto accesso ai ristori. La richiesta che facciamo al ministro Massimo Garavaglia è dunque quella di riequilibrare questa sperequazione visto che si tratta di piccole imprese che non avendo accesso ai ristori si trovano davanti a difficoltà enormi e a una crisi di liquidità drammatica, e molte rischiano di scomparire”.
L’appello è stato rilanciato da Anna Solange Panzavecchia di Sicilissimo Incoming: “spero che il ministro Massimo Garavaglia riesca a prendere giusti provvedimenti affinché si riporti equità e giustizia nella distribuzione di questi fondi. Inoltre, con il dm 14 maggio 2021 ci aspettavamo che il ministero avrebbe preso a carico anche noi, e invece il periodo febbraio luglio sembra perso, e poi c’è la discriminazione dei criteri percentuali. Il rischio reale è che si crei una insanabile concorrenza sleale a danno di chi non ha ricevuto il ristoro”.
Delusione anche nelle parole di Silvia Palma: “il bando delle guide è stato riaperto, giustamente sono stati assegnati 600 mln di fondi per gli operatori della montagna. Questo per dire che se si vuole fare qualcosa si fa, il ministro invece sembra non essere a conoscenza della nostra situazione drammatica, e se non fossero avanzati 128 milioni non staremmo qui a parlarne. E invece è illogico che noi non possiamo presentare la domanda quando anche il Tar del Lazio per una situazione simile con gli operatori dello spettacolo viandante, ha riconosciuto che era stato leso il principio dell’imparzialità nell’erogazione degli aiuti statali.
Dal canto suo, Dario Buonfardino di Primavera srl – Napolinvespa Tour, si è fatto portavoce di 60 adv escluse e che si sono ritrovate sui social dopo la delusione di essere state tagliate fori da un contributo essenziale e nonostante fossero avanzati 129 mln.
“Abbiamo cercato di far riaprire le modalità per assegnare i ristori – ha concluso Dino de Santo, componente della Giunta Nazionale di Assoviaggi – a chi aveva avuto problematiche di vario tipo nella compilazione della domanda, e avevamo trovato pure un accordo con l’ex sottosegretaria al Turismo Lorenza Bonaccorsi. Poi con il nuovo assetto politico ci sono stati grossi problemi e anche noi siamo rimasti spiazzati dal nuovo decreto. La tematica dei ristori è comunque talmente ampia che sembra impossibile da risolvere e invece bisogna spingere perché la nuova gestione politica del settore possa finalmente essere messa nelle condizioni di trovare la strada giusta per risolvere ciascuna tematica, una per una. E noi associazioni siamo disponibili a percorrere insieme questo percorso”.
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