venerdì, 29 Marzo 2024

Sindacati bocciano piano Ita, attesa per incontro con l’ad Lazzerini

Dipendenti dimezzati, ridimensionamento della flotta e delle rotte e un orizzonte di cinque anni per tornare alle dimensioni attuali: il piano industriale della nuova Alitalia-Ita, che si appresta a decollare in primavera, è per i sindacati un boccone troppo amaro da mandare giù. In un incontro in modalità virtuale tra la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, e i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, sul trasporto pubblico locale in vista della riapertura delle scuole e i provvedimenti contenuti in legge di bilancio, si è parlato anche dello schema del piano 2021-2025, illustrato dall’ amministratore delegato Fabio Lazzerini.

Un programma già definito “inaccettabile” durante la presentazione perché prevede all’inizio per la newco tricolore solo 52 aeromobili, 61 rotte e un numero di dipendenti che oscilla fra 5.200 e 5.500, contro i 10.200 attuali, e solo al 2025 un incremento della forza lavoro a 9.500 unità.

Per i sindacati, invece, i tre miliardi di denaro pubblico che il governo ha messo a disposizione di Alitalia-Ita “devono essere usati per rilanciare la compagnia e tutelare tutti i lavoratori di Alitalia”. Fnta, la Federazione nazionale del trasporto aereo che riunisce i piloti e assistenti di volo di Anpac, Anpav e Anp, esprime “grande preoccupazione” circa l’impatto occupazionale, giudicando il piano “eccessivamente riduttivo rispetto alle aspettative ed alla impostazione che diversi esponenti del governo hanno ripetutamente sostenuto e garantito nel recente passato”.

A breve ci dovrebbe essere un incontro tra Lazzerini e i sindacati “per approfondire il piano”, come ha detto lo stesso ad anche se le stesse organizzazioni sindacali fanno presente che una convocazione ufficiale non è ancora arrivata. Ma comunque se l’azienda non farà retromarcia sul piano, i sindacati si “regoleranno” su come comportarsi. E nei prossimi giorni lo schema di piano industriale di Alitalia-Ita sarà presentato alle Camere e alla Commissione Europea per il via libera definitivo. “Una volta recepiti i feedback delle istituzioni e integrate le eventuali successive modifiche, sarà oggetto di un’ulteriore disamina per l’approvazione finale del cda e costituirà la base su cui l’azionista Mef procederà al secondo aumento di capitale e Ita avvierà la sua attività operativa”, spiega l’azienda.

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