Prime critiche alla rivoluzione dei musei avviata dal ministro Dario Franceschini con il bando per la nomina dei direttori dei 20 siti più importanti. Il coordinatore regionale del sindacato Confsal-Unsa Beni culturali della Toscana Learco Nencetti, ad esempio, pone il problema del vuoto che si verrebbe a creare nella gestione dei 20 super-musei fino al prossimo giugno.
“Secondo quanto ha dichiarato il ministro – si legge nella nota firmata dal sindacalista – le domande potranno essere fatte fino al 15 febbraio 2015 e la procedura si concluderà entro il 15 maggio 2015, salvo la richiesta di proroga della commissione fino ad un massimo di 60 giorni. E intanto chi gestirà fino al primo giugno 2015 i 20 musei che, intanto, sono stati dotati di autonomia?”.
Inoltre, secondo il sindacalista, occorre “bene specificare che questa è una selezione pubblica e non un bando di concorso” e “l’eccessiva procedimentalizzazione prevista esporrà la selezione pubblica a ricorsi al Tar” che potrebbe allungarne ancora i tempi.
Dei rischi della riforma ha parlato anche il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci. Nella nuova normativa, ha sottolineato, il rischio è rappresentato soprattutto dal mito della managerialità, dall’idealizzazione del manager, invece di puntare sul ruolo educativo dei musei al fine di aumentare la cultura del paese.