Un migliaio i lavoratori che ieri hanno manifestato a Malpensa durante lo sciopero generale di 4 ore, dalle 10 alle 14, proclamato da Cgil, Cisl e Uil. Fra loro anche politici e sindaci della zona. 102 i voli cancellati (oltre ai 44 a Linate), con inevitabili disagi, anche se abbastanza contenuti, considerato che la protesta era nota da tempo e gran parte dei viaggiatori si erano premuniti. In ballo c’è il futuro dell’hub di Malpensa, a rischio dopo il taglio, massiccio, dei voli Alitalia a partire dalla fine di marzo, nell’ambito di un piano di risanamento che punta su Fiumicino. Ad Alitalia, impegnata nella trattativa esclusiva con Air France-Klm, e al governo i sindacati chiedono che il disimpegno sia graduale e vengano mantenuti i livelli occupazionali, con ammortizzatori sociali a tutela di chi verrà travolto dalla crisi, precari compresi. Una "posizione unitaria", quella espressa da Cgil, Cisl e Uil, che prima di questo sciopero avevano elaborato una piattaforma comune per difendere il ruolo strategico di Malpensa come hub.
