Sviluppo a sorpresa nella vertenza degli assistenti di volo di Meridiana: ieri pomeriggio Anpav e Uil hanno sottoscritto l’ipotesi di intesa con l’azienda, bloccando così l’avvio delle procedure di licenziamento per oltre 60 dipendenti. Una svolta che è arrivata a poche ore di distanza dalla fumata nera del referendum per il mancato raggiungimento del quorum. Le posizioni sui tagli agli stipendi sembravano distanti, ma nel primo pomeriggio è stata trovata una soluzione di compromesso. "Abbiamo migliorato l’accordo e aggiunto – ha spiegato Marco Bardini dell’Uil Trasporti – una clausola risolutiva secondo la quale la compagnia dovrà dimostrare, entro il 15 maggio, la prova documentale della crisi. Qualora questa non ci fosse, l’accordo, che decorre dal primo giugno, decadrebbe in automatico". "Quello siglato è il miglior contratto aereo per assistenti di volo presente in Italia – ha sostenuto Fabrizio Contino dell’Anpav – Se dai dati che l’azienda ci fornirà il 15 maggio dovessimo verificare l’inesistenza della crisi l’accordo con il contratto a ribasso verrà annullato: era questo l’unico modo per scongiurare i licenziamenti". Tutti soddisfatti, dunque? Neanche per sogno perché, dopo aver appreso della notizia, la Filt Cgil ha chiesto a Meridiana una "formale smentita" della notizia della riunione con i sindacati. In assenza della smentita "ci troveremo costretti a ricorrere in ogni sede a tutela dei diritti dei nostri iscritti", scrive in una lettera a Meridiana il segretario nazionale della Filt Cgil Mauro Rossi, poiché "la nostra organizzazione largamente rappresentativa non è stata convocata".