A un anno dalla scadenza del Ccnl Turismo sottoscritto con le diverse associazioni imprenditoriali, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTuCs Uil, che finora hanno sottoscritto solo un accordo di rinnovo con Federalberghi e Faita, hanno proclamato lo sciopero nazionale nella giornata del 16 maggio. L'astensione del lavoro è rivolta ai dipendenti delle imprese aderenti a tutte le associazioni di categoria (Fipe, Fiavet, Confesercenti, Confindustria) che non hanno ancora favorito nella forma e nella sostanza il rinnovo dei rispettivi contratti collettivi di lavoro.
Ma per Associazione Italiana Confindustria Alberghi e Federturismo Confindustria, la proclamazione dello sciopero da parte dei sindacati rappresenta la strada più semplice per non affrontare il negoziato e la crisi.
"L'atteggiamento delle due parti datoriali – si legge in una nota congiunta – Associazione Italiana Confindustria Alberghi e Federturismo Confindustria – è stato sempre disponibile, coerente e aperto al dialogo non dimenticando gli interessi imprescindibili delle aziende e dei lavoratori soprattutto in questa delicata fase di crisi. Abbiamo sempre tenuto un comportamento responsabile sin dall'apertura del tavolo negoziale, avvenuta nel novembre 2012, dove abbiamo ribadito fin dall'inizio la nostra volontà a rinnovare il Ccnl dell'Industria Turistica prima della sua naturale scadenza. Atteggiamento che è stato coerentemente mantenuto per tutto il prosieguo della trattativa.
Spinti dall'esigenza di recuperare produttività ed occupazione, soprattutto giovanile, nelle nostre aziende abbiamo comunque proseguito il negoziato invitando e sollecitando più volte le organizzazioni sindacali a tenere degli incontri anche ad oltranza per addivenire alla firma del contratto, richieste queste che sono rimaste prive di un adeguato riscontro.
Avendo, inoltre, individuato con altre parti datoriali alcune aree di intervento comuni necessarie per la sopravvivenza delle aziende e della relativa occupazione abbiamo anche proposto ai sindacati un incontro allargato per poterle rappresentare, pur nel rispetto delle singole e differenti autonomie negoziali. A seguito di ciò risulta difficile comprendere l'accusa di atteggiamento dilatorio citato nella dichiarazione di sciopero che appare quindi insussistente ed immotivato.
Nonostante la dichiarazione di sciopero le organizzazioni datoriali – conclude la nota – sono pronte a proseguire il dialogo e il negoziato con le organizzazioni sindacali sicuramente con spirito costruttivo e nell'intento di concludere un accordo che tenga conto delle legittime aspirazioni e delle attese dei lavoratori, ma nello stesso tempo delle esigenze concrete delle imprese permettendo loro di rimanere sul mercato".