giovedì, 28 Marzo 2024

Acta, un Marchio di qualità ambientale per le strutture “Open air”

Diwok, i campeggiatori amano la natura e può essere solo un vantaggio

”I campeggiatori amano la natura e
per una struttura ricettiva all’aria aperta ottenere un marchio
di qualita’ ambientale diventa sempre piu’ un vantaggio
competitivo”. Dagmar Diwok, dell’Associazione Cultura Turismo
Ambiente Acta, ne e’ convinta. Consulente per l’Apat,
Associazione per la Protezione dell’Ambiente e del Territorio
italiano, assieme all’associazione internazionale dei gestori di
campeggi Efco, il tedesco Adac e altre associazioni di categoria
del settore, Acta ha sviluppato su incarico dell’Unione Europea
le linee guida per ottenere la ‘margherita’ europea anche da
parte dei campeggi.
In una conferenza stampa a ‘Mondo Natura’, il Salone
Internazionale del Camper, Caravan, Campeggio e Turismo all’Aria
Aperta di Rimini Fiera, sono
stati presentati obiettivi e percorsi di rilascio del marchio
finora riservato a computer, detersivi o prodotti cartacei.
”Grazie a questo riconoscimento – spiega Diwok – l’impatto
ambientale di un campeggio dovrebbe diminuire in tutti i
settori, dagli acquisti allo smaltimento rifiuti. Altri
obiettivi sono l’utilizzo di risorse rinnovabili e di sostanze
meno nocive all’ambiente per pulizie e manutenzione. Molta
attenzione e’ inoltre rivolta alla comunicazione verso i clienti
e alla formazione del personale riguardo alle tematiche
ambientali”.
Per poter ottenere il marchio ambientale europeo occorre
adempiere a criteri severi. E’ richiesta la conformita’ a 36
criteri obbligatori e il raggiungimento di un numero minimo di
punti nei 66 criteri opzionali, da 16,5 (per i campeggi che
offrono il solo posteggio) fino a 22 (se nella struttura
ricettiva sono presenti anche alloggi, ristorazione e attivita’
per il tempo libero). I criteri si riferiscono a misure concrete
in materia di energia, acqua e rifiuti, e toccano anche
argomenti importanti come la sicurezza e il traffico. Un
imprenditore che intenda ottenere il marchio Ue per il suo
campeggio deve rivolgersi all’ente competente nazionale, in
Italia l’Apat, e al Comitato Eco-Label. Da loro il gestore puo’
ottenere tutta la documentazione necessaria, l’elenco dei
criteri, il manuale applicativo e le schede da compilare,
assieme alla richiesta di ottenere la ‘margherita’. Dopo che la
documentazione compilata sara’ stata convalidata dall’ente
competente, il campeggio potra’ ottenere il marchio ambientale.
Il prezzo per la certificazione dipende dal volume d’affari
dell’impresa. Il minimo annuale per ogni licenza e’ comunque di
100 euro. L’Eco-Label e’ valido fino alla revisione dei criteri
prevista nel 2007, dopo di che sara’ aggiornato con una semplice
procedura di revisione.

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