I lavori per allungare la pista dell’ aeroporto ‘G.Marconi’ di Bologna e consentire di raggiungere mete transcontinentali costringeranno alla chiusura dello scalo dal 3 maggio al 2 luglio. Il manto verrà integralmente rifatto per tutta la lunghezza e ci sarà un nuovo raccordo per l’uscita rapida che permetterà di gestire più voli ogni ora (da 24 a 30-32).
I voli in partenza e in arrivo a Bologna per due mesi verranno trasferiti sugli scali di Forlì e Rimini, tranne poche eccezioni che riguardano Verona e Pisa. I voli nazionali fra cui quelli per Napoli, Olbia, Catania, Cagliari, Palermo, Lamezia Terme – partiranno e arriveranno a Forlì. Da Rimini i voli per Roma. Da Rimini le destinazioni per Francoforte, Lione, Londra, Monaco, Parigi. Le altre mete internazionali da Forlì. Per quanto riguarda i charter, le compagnie hanno scelto Forlì, ad eccezione di Blu Panorama (Egitto, Spagna, Grecia) che ha scelto Rimini. Il check-in e tutte le operazioni di imbarco verranno fatte nei due scali. Per raggiungere Forlì e Rimini ci saranno navette in partenza dal Marconi. L’ opera di allungamento, preceduta dai lavori per l’interramento della ferrovia che passa a nord, costerà
globalmente 72 milioni di euro: 48 in autofinanziamento, 1,5
dall’ Europa e 22 dallo Stato non ancora garantiti. Il presidente della Sab, la società di gestione dello scalo,
Alberto Clò, nella conferenza stampa per spiegare i termini
dell’ operazione ha accusato lo Stato di ”non aver onorato
nessun impegno” preso non solo per quanto riguarda i
finanziamenti, ma anche per il rinnovo della concessione per la gestione, già concessa invece ad altri scali italiani che non hanno fatto investimenti o di gran lunga inferiori rispetto a quelli di Bologna.
