La domanda di vacanze nel verde e nelle aree naturalistiche protette registra una crescita, anche di presenze straniere, malgrado la crisi generale del turismo. Lo sottolinea il presidente di Agriturist Riccardo Ricci Curbastro che, nel dibattito sulle strategie di rilancio del Belpaese sullo scenario turistico mondiale, afferma che ”non vi e’ alcun dubbio sul fatto che l’Italia debba rimboccarsi le maniche in tema di ricettivita’ ma non dobbiamo fare l’errore, gia’ compiuto negli anni Sessanta, di puntare soprattutto sul turismo di massa e quindi sulla creazione di grandi poli ricettivi: le nostre bellezze archeologiche, storiche e naturali ne hanno gia’ sofferto abbastanza, declassando localita’ che erano veramente uniche al mondo e che ora sono destinate prevalentemente ad un turismo a basso costo o rapidamente itinerante”. ‘Per il turismo, piu’ ancora che per tanti altri prodotti – conclude Ricci Curbastro – l’Italia deve puntare su un elevato standard qualita’/prezzo, perche’ se puntiamo soltanto sul prezzo non saremo mai in grado di concorrere con le nuove mete turistiche dei Paesi emergenti. Il successo delle mete rurali si deve proprio a una qualita’ di accoglienza, di attrattive e di vivibilita’, sulla quale e’ importante riflettere e che va con ogni mezzo salvaguardata e valorizzata”.
