Tempi duri per le agenzie di viaggi. Dopo Alitalia, anche Lufthansa e Air France riducono la commissione base su tutti i voli domestici e internazionali venduti in Italia, che passera’ all’1% (così come applicata dalla compagnia italiana) per tutti i biglietti di Air France, e sarà dell’1% sui collegamenti internazionali ma dello 0,9% su quelli nazionali, nel caso di biglietti del vettore tedesco. Per le due compagnie aeree, la riduzione delle commissioni sarà operativa dal primo aprile, mentre Alitalia comincerà ad
applicarle già dal primo febbraio prossimo. Così come Alitalia aveva giustificato il taglio perché ”in
linea con simili politiche commerciali intraprese da compagnie aeree che operano in importanti mercati tra i quali i paesi Scandinavi, il Regno Unito, la Spagna, gli Stati Uniti e il Canada”, Air France ha spiegato la sua decisione ”in considerazione dell’attuale situazione di concorrenza”.
”I nuovi attori, già presenti su tutti i mercati – ricorda
il vettore francese – praticano una politica tariffaria
aggressiva, facilitata da costi di gestione ridotti e dalla
scelta di canali di distribuzione diretti”, e per questo Air
France, pur scegliendo di mantenere la sua partnership con la
distribuzione, ”ritiene giusto” praticare sul mercato italiano le nuove commissioni, ”calcolate al netto delle tasse e dei supplementi oggi non commissionabili”.
Stesso discorso per Lufthansa, che dice di seguire così la
tendenza internazionale in atto. L’iniziativa di Air France e Lufthansa, che segue quella di Alitalia, d’altro canto non è nuova nel panorama internazionale del trasporto aereo dove, in molti casi, le commissioni non vengono riconosciute affatto. Klm, ad esempio, non paga alcuna commissione sulla biglietteria nazionale e internazionale così come Sas, che lascia alle agenzie la facoltà di indicare il ricarico che ritengono più opportuno sul prezzo netto del biglietto. Le commissioni sono state azzerate da molte compagnie anche in Usa, Canada e Giappone.
Alitalia aveva reso noto che dal taglio delle commissioni
(attualmente pari al 3% per i voli domestici, e al 7% per quelli internazionali) risparmierà 180 milioni di euro l’anno. Bisogna verificare, però, se riuscirà a vendere lo stesso numero di biglietti.
