L’A380, il piroscafo dei cieli con cui Airbus rompera’ il monopolio di Boeing nei superjumbo, sara’ presentato ufficialmente martedi’ a Tolosa nel corso di un
grande show all’americana. Al battesimo dell’aereo commerciale piu’ grande del mondo, che potra’ trasportare fino a 840 passeggeri, saranno presenti, assieme a 5.000 invitati, il capo dello stato francese Jacques Chirac, il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, il premier britannico Tony Blair e quello spagnolo Jose’ Luiz Rodriguez Zapatero. Sono i leader dei 4 paesi presenti nel capitale di Airbus, controllata all’80% da EADS e al 20% da BAe. L’Italia e’ presente al progetto solo industrialmente, con un contratto che assegna a Finmeccanica il 4% della produzione della cellula dell’aereo, la piu’ elevata partecipazione di un’industria europea al di fuori dei soci dal valore di 2,8 miliardi fino al
2020.
Secondo la tabella di marcia dell’A380, un progetto che sta costando 1,4 miliardi in piu’ dei 12 previsti, il volo inaugurale e’ fissato a marzo, per poi essere presentato al pubblico al prossimo salone aereo di Le Bourget a giugno ed
entrare in servizio l’anno prossimo. La prima compagnia aerea ad accoglierlo nella sua flotta sara’ la Singapore Airlines, seguita poi da altre 12 compagnie che a fine 2004 avevano complessivamente ordinato 139 superjumbo, aereo il cui prezzo su catalogo e’ tra i 263 e i 286 milioni di dollari.
L’A380, un colosso dall’apertura di ali di 80 metri, lungo 73 e alto 24, rappresenta una sfida economica per Airbus, convinta che nei prossimi anni vi sara’ un crescente flusso tra i grandi aeroporti internazionali, gli unici che possono accogliere il suo superjumbo. La rivale Boeing punta invece sullo sviluppo del traffico diretto dalla citta’ di partenza a quella di arrivo finale, senza scali. Il costruttore europeo, che nel 2004 ha confermato la sua leadership mondiale battendo per due anni consecutivi il primato finora detenuto dal concorrente americano, ritiene ormai che l’obiettivo dei 250 ordini, il livello fissato per il pareggio, e’ ormai a portata di mano.
