Alberghi romani in crisi

Ad aprile prenotata una camera su due

Non sarà una Pasqua rosea per gli albergatori romani ma quello che più preoccupa è che la festività non farà da traino per il periodo estivo. Secondo un’indagine della sezione turismo dell’Unione degli Industriali di Roma, solo una camera d’albergo su due è stata prenotata per i mesi di aprile, maggio e giugno e le strutture registrano una flessione di clienti nell’82-85 per cento dei casi. Sembra non esserci limite al peggio per il turismo alberghiero della capitale. La guerra in Iraq, prima, con il crollo dei turisti americani e il virus Sars, poi, con il taglio delle partenze dall’Oriente, soprattutto dal Giappone ”si
aggiungono – ha spiegato il presidente della sezione Turismo dell’Unione Industriali Giorgio Papaleo – al pesante quadro economico, un’Europa debole ed un euro forte, che sta drasticamente riducendo la domanda del mercato europeo e
italiano”. Le festività pasquali ed i successivi ponti incidono di solito con un 29 per cento sulle prenotazioni del periodo aprile-giugno ma quest’anno le prenotazioni si sono ridotte del 34 per cento, di cui il 32 per cento per gli
alberghi ed il 41 per cento per le altre aziende. Prospettive cupe, quindi, che riguardano tutte le strutture recettive, dai grandi alberghi a 5 stelle fino a quelli di categoria medio-bassa. Una flessione che al momento è lenta ma
costante nei mesi: se ad aprile la quota delle prenotazioni degli alberghi sul totale delle camere è del 59 per cento, scende al 57 per cento a maggio fino a diventare il 49 per cento a giugno. Ad influire per un 25 per cento delle prenotazioni i viaggi ”last minute” mentre le strutture alberghiere a 1, 2 e 3
stelle, che a Pasqua registrano il picco di occupazione, non svolgeranno quest’anno il compito di motore dell’attività turistica. Lo spettro dei licenziamenti, secondo l’indagine, è più che una minaccia. Per l’Unione degli
Industriali alcuni esercizi stanno riducendo i posti di lavoro anche se il bilancio dei mesi da dicembre a marzo è giudicato soddisfacente. L’unico sbocco alla crisi è per l’Unione degli Industriali romani l’adozione da parte del governo, d’intesa con le parti sociali, di ”misure strutturali – ha affermato il vicepresidente della sezione Turismo Amalia Consoli – adeguate alla domanda delle imprese e dei lavoratori, come gli ammortizzatori sociali e la formazione, in grado di sostenere la stagione di crisi di un’industria che è fondamentale per l’economia del sistema Paese”.

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