sabato, 18 Maggio 2024

Algeria, prime notizie sui 31 turisti dispersi

Sarebbero in mano a due gruppi salafisti che fanno capo a Bin Laden

I 31 turisti scomparsi nel Sahara algerino dal 22 febbraio sono vivi, in buona salute, detenuti nel deserto a parecchie centinaia di chilometri a ovest di
Illizy (presso la frontiera con la Libia) dagli islamisti del Gruppo salafista per la predicazione e il combattimento guidato dall’emiro Ammari, detto Abdelrazak. Lo ha rivelato a ‘Le Monde’ un alto responsabile dell’esercito algerino, che ha chiesto l’anonimato, indicando che ”la vita dei turisti non è minacciata”, e che l’esercito non ha intenzione di tentare la loro liberazione con la forza. ”La parola d’ordine è di preservare la vita dei turisti anche
lasciandosi sfuggire i terroristi, troveremo sempre il mondo di riacciuffarli”, ha detto l’alto ufficiale a ‘Le Monde’. Gli ostaggi, separati in due gruppi, sono detenuti da una decina di uomini dell’emiro Ammari, circa 40 anni, uno degli ultimi capi storici ancora in libertà del gruppo salafita, legato al movimento al Qaida di Osama bin Laden. Secondo l’alto ufficiale algerino si troverebbero in una zona di difficile accesso, in un dedalo di grotte e canyon,
disporrebbero ancora di importanti riserve d’acqua ma i viveri comincerebbero a scarseggiare. Qualche giorno fa, due membri del gruppo islamista a bordo di un’auto sono stati inseguiti dalle forze algerine e uno dei due sarebbe stato ferito. Senza averne la prova formale, le autorità algerine sono convinte che il gruppo aveva previsto di lasciare la zona con gli ostaggi sia rimontando verso il nord, sia dirigendosi a sud verso il Niger, ma non è riuscito a spostarsi a causa delle ricerche prontamente avviate dall’esercito algerino nella regione a ovest di Illizy. E’ a 150 km da tale città che è stata ritrovata ieri l’auto di una coppia tedesca scomparsa dall’8 marzo. Finora i rapitori non hanno espresso alcuna rivendicazione, secondo la fonte di ‘Le Monde’, ”forse speravano di scambiare gli ostaggi con islamisti recentemente condannati dalla giustizia tedesca nel quadro di un progetto di attentato a Strasburgo, ma è solo un’ipotesi”. Queste informazioni, sottolinea il giornale, sono le più dettagliate e precise finora fornite dalle autorità algerine, fino ad oggi estremamente prudenti. Il loro mutismo aveva alimentato le ipotesi più folli facendo precipitare il turismo specie nella regione di Tamanrasset. Quindici dei 31 dispersi sono tedeschi, dieci sono austriaci, quattro svizzeri, uno olandese e uno svedese. Sono scomparsi nel triangolo Ouargla (800 km a sud di Algeri), Djanet e Tamanrasset (1.700 km a sud-est e 1.900 km a sud). Facevano parte di sette gruppi diversi, e nessuno di loro viaggiava accompagnato da una guida; alcuni non hanno dato segni di vita dal 22 febbraio.

News Correlate