giovedì, 28 Marzo 2024

Alitalia, aumento rotte e mobilità nel mirino

Ammortizzatori sociali al centro dell’incontro di oggi tra Maroni e Sindacati

Si cerca di bruciare i tempi per risolvere la crisi Alitalia. Il ministro del Welfare Roberto Maroni ha incontrato ieri il presidente della compagnia Giuseppe Bonomi e il nuovo amministratore delegato Marco Zanichelli e incontrerà oggi i sindacati. Al centro dei colloqui la possibilità di estendere gli ammortizzatori sociali ai dipendenti della compagnia, possibilità che il ministro Maroni non esclude. All’indomani della ripresa del dialogo con i rappresentanti dei lavoratori, i vertici di Alitalia, per i quali viene smentita ogni ipotesi di redistribuzione delle deleghe, lavorano per ”rimodulare” il piano industriale su alcuni punti fermi:
aumento delle rotte e della flotta, ma soprattutto della
produttività e della mobilità, d’accordo con i sindacati. Con
l’obiettivo di far crescere i ricavi. E con alcune richieste al governo, come quella di ridurre le tasse pagate agli aeroporti sul carburante per alleggerire la pressione dei costi aziendali. Uno dei nodi principali è però quello dei tagli di personale prospettati. Il problema degli esuberi potrebbe essere alleviato spostando, con l’accordo dei sindacati, dipendenti da un settore all’altro del gruppo Alitalia (misura che, assieme ad un aumento della produttività, secondo l’azienda potrebbe ridurre notevolmente il numero degli esuberi sino ad azzerarli). Ma soprattutto con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. ”Siamo disponibili a tutto”, ha detto Maroni in riferimento alla possibilità di estendere la cassa integrazione anche al settore del trasporto aereo, che sarebbe però chiamato a contribuire al suo costo, così come avviene per l’industria.
”Mi sembra – ha proseguito il ministro – che tra azienda e
sindacati ci sia stata una svolta. Il clima è migliore. Questo consente di mettere in campo tutto quello che serve, compreso il sostegno al reddito”, utilizzando gli strumenti già applicati in altre situazioni di crisi o cercando nuove vie all’interno del provvedimento sugli ammortizzatori sociali – il ddl 848 bis – all’esame della Camera. La riapertura del dialogo tra vertici della compagnia e sindacati viene confermata con l’annuncio ufficiale dello
spostamento di un mese dello sciopero previsto per il 5 marzo, che slitta invece al 5 aprile. Ottimistici i toni usati dal ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi che, nel corso del question time alla Camera, ha sottolineato che il confronto sugli esuberi ”lascia sperare
sviluppi positivi” e ribadito che la privatizzazione di
Alitalia è ”uno strumento indispensabile per consentire di
individuare e perseguire più opportune modalità operative”. Una strada, quella della privatizzazione, che incontra ancora
l’opposizione netta dei sindacati. Per Savino Pezzotta, leader della Cisl, nella compagnia di bandiera ”va mantenuta una forte preponderanza del pubblico e va risanata per poter fare le alleanze necessarie a livello europeo”, mentre Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, giudica la privatizzazione di Alitalia ”un evento improbabile e improponibile”. I sindacati aspettano comunque di vedere il nuovo piano industriale. ”Siamo in una situazione di attesa, di ripensamento di qualche scelta fatta. Ma – spiega Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil – è difficile dire se questa si tradurrà in un piano di sviluppo come noi vogliamo”.

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