sabato, 29 Giugno 2024

Alitalia, Bruxelles chiede di rispettare gli impegni entro il 2005

Barrot annuncia che, viceversa, sarà riaperto il dossier

Entro il 31
dicembre 2005 Alitalia dovra’ aver effettuato la
ricapitalizzazione prevista e aver restituito il prestito-ponte
di 400 milioni di euro, altrimenti verra’ meno il via libera di
Bruxelles e i servizi del commissario Ue ai trasporti Jacques
Barrot riapriranno il dossier sulla compagnia di bandiera
italiana, stavolta con esiti potenzialmente disastrosi.
A ribadire i tempi improrogabili della tabella di marcia –
fissata sulla base degli impegni presi dal governo italiano – e’
stato oggi lo stesso Barrot, a margine di una conferenza stampa
dedicata all’annuncio della bocciatura degli aiuti concessi dal
governo greco alla Olympic Airways. Intanto domani al Tesoro ci
sara’ un incontro con le banche che dovrebbero costituire il
consorzio di garanzia necessario all’aumento di capitale.
”Sul caso Alitalia le cose sono chiare: o la
ricapitalizzazione viene effettivamente fatta prima della fine
dell’anno e quindi la decisione e’ positiva, oppure questo non
avviene e riapriremo il dossier” ha spiegato Barrot.
Le ferme parole di Barrot traducono il nervosismo che
comincia a trapelare a Bruxelles sul caso Alitalia a causa del
ritardo accumulato dalle autorita’ italiane e dalla compagnia
stessa nel tradurre in azioni concrete gli impegni presi per
ottenere il via libera al piano. I servizi del commissario Ue –
che hanno sostenuto una dura battaglia contro quelli della
commissaria alla concorrenza Neelie Kroes per arrivare ad una
conclusione positiva – non nascondono timori sul rispetto dei
tempi della ricapitalizzazione (inizialmente attesa entro l’8
ottobre) e di quelli della restituzione del prestito ponte.
Questo secondo aspetto, in particolare, e’ quello che desta
maggiori preoccupazioni. Se la restituzione non avvenisse nei
tempi stabiliti, infatti, il prestito garantito dallo Stato
italiano potrebbe configurarsi come un aiuto di Stato illegale,
esponendo l’esecutivo Ue a possibili ricorsi delle compagnie
concorrenti alla Corte di giustizia dell’Ue.

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