Le informazioni notificate dalle autorità italiane sul piano industriale di Alitalia non sono sufficienti e servono elementi ”complementari” su tre aspetti: la ricapitalizzazione della compagnia aerea, l’operazione Az Service e il ruolo che in essa avrà Fintecna ed infine il finanziamento degli ammortizzatori sociali predisposti dal governo italiano. E’ questo il contenuto di una lettera inviata nei giorni scorsi dalla Commissione europea alle autorità italiane nell’ambito dell’esame Ue sulla strategia di rilancio di
Alitalia. Il piano Alitalia, che la Commissione europea deve esaminare per verificare che non vi siano aiuti di stato, è stato notificato a Bruxelles venerdì scorso. La richiesta di ”informazioni complementari” potrebbe allungare i tempi dell’esame Ue. Secondo una fonte di Bruxelles infatti i due mesi entro i quali la Commissione deve decidere se dare via libera al piano o se aprire una indagine approfondita inizieranno a decorrere solo quando ”tutte le informazioni” saranno sul tavolo della Commissione. Nè la compagnia aerea nè le autorità’ italiane sembrano però meravigliarsi troppo della richiesta di Bruxelles. Fra le numerose informazioni domandate – secondo quanto si apprende -, la Commissione avrebbe chiesto in particolare dettagli sul ”capitale di Fintecna” e sul suo bilancio. Proprio sull’operazione Fintecna – la società pubblica che nel piano del numero uno della compagnia Giancarlo Cimoli dovrà
acquisire il 49% di Az Service – le autorità italiane avevano notificato un dossier separato. Informazioni che, evidentemente, non hanno convinto i funzionari di Bruxelles. Secondo quanto riferito nelle scorse settimane da fonti
concordanti – mai smentite – proprio il ruolo di Fintecna è uno dei punti del piano su cui la Commissione nutre i ”dubbi” maggiori. Forse non a caso, la compagnia aerea ha ribadito che l’indebitamento di Alitalia resterà in capo ad Az Fly e che la stessa controllerà il 51% di Az Servizi, la società che
nascerà dallo spin-off delle attività di servizio a terra.
