lunedì, 27 Maggio 2024

Alitalia, Cimoli si prepara a 10 giorni di fuoco

Giovedì la riunione del board, entro il 20 maggio l’approvazione del bilancio

Stretto tra l’ingresso in Alitalia e l’uscita da Ferrovie dello Stato, Cimoli si prepara alla prima riunione dei vertici della compagnia di bandiera. La riunione del prossimo board, giovedì, sarà infatti decisiva per la compagnia che dovrà mettere nero su bianco le perdite realizzate lo scorso anno e nel giro dei primi mesi del 2004. Approdato alla Magliana con i pieni poteri di un vero e proprio commissario, Cimoli ha tuttavia cominciato a fare i conti con i primi paletti posti da alcuni esponenti del governo e, soprattutto, con il riaffiorare dei nodi cruciali sui quali si erano dovuti già misurare i predenti amministratori: e cioè la questione esuberi e il problema Malpensa. ”La partita su Alitalia si apre adesso, la vicenda è tutt’altro che chiusa, noi della Lega abbiamo posto due condizioni: valorizzare il sistema aeroportuale del Nord e evitare che vi siano assunzioni in blocco dei lavoratori Alitalia da parte della Pubblica Amministrazione”, ha esordito il ministro del Welfare, Roberto Maroni. Giovedì intanto il board dovrà esaminare i dati della trimestrale che, secondo le indiscrezioni emerse già nello scorso consiglio di amministrazione, fa registrare perdite vicine ai 250 milioni di euro. Nella stessa giornata potrebbe
anche essere esaminato il progetto di bilancio 2003 che dovrà essere varato il 20 maggio: questo sarà lo scoglio più difficile da affrontare, perché il nuovo manager dovrà trovare il modo, con l’aiuto dell’azionista, di garantire la continuità aziendale. Fino ad ora, infatti, il vecchio management aveva sempre puntato al varo di un nuovo piano industriale che desse le necessarie garanzie sulle prospettive di rilancio dell’azienda. Oggi, essendosi Cimoli insediato da pochissimi giorni, questa strada sembrerebbe più difficile da percorrere: ma nessuno, per ora, si azzarda a fare ipotesi, soprattutto dopo che è stata smentita dal governo la possibilità di affidarsi ad un prestito-ponte. Intanto, dopo la prima presa di contatto con i manager dello scorso fine settimana, il nuovo manager di Alitalia si è formalmente insediato nel suo nuovo studio al sesto piano del palazzo della Magliana, che ha lasciato a fine pomeriggio per
aprire l’assemblea di Ferrovie. In attesa della sua prima mossa, si inseguono le indiscrezioni su quelli che potrebbero essere gli assistenti che verranno chiamati dal neo presidente e amministratore delegato per essere aiutato nel difficile percorso di risanamento dell’aviolinea. E ciò, nonostante la presenza in azienda di personalità che provengono proprio da Ferrovie, come Pierluigi Ceschia, chiamato a suo tempo da Francesco Mengozzi come assistente dell’amministratore delegato per le operazioni di finanza straordinaria. Sempre da Ferrovie proviene anche Luca Egidi, responsabile della divisione finanze
e consigliere nel cda del Gruppo. Stesso percorso potrebbero quindi seguire il direttore generale risorse umane del Gruppo Ferroviario, Francesco Forlenza: non è escluso, infatti, che Cimoli decida di affidare ad un ‘suo uomo’ un capitolo delicato come quello del personale in Alitalia. Anche il direttore generale Finanza, amministrazione e controllo di Ferrovie, Gabriele Spazzadeschi, è nella rosa dei nomi di possibili candidati a seguire Cimoli, così come il suo ‘braccio destro’, il direttore strategico del Gruppo, Vincenzo Soprano.

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