lunedì, 8 Luglio 2024

Alitalia, comincia una settimana di verifiche

Il Piano dovrà passare al vaglio della Consob e di Bruxelles

Il piano Cimoli per il salvataggio di Alitalia e la risistemazione dei conti entro il 2006, esce dalle stanze della Magliana e di Via XX Settembre per passare al vaglio di organismi esterni. In attesa che lo stesso super manager di Alitalia si rechi a Bruxelles, dove sarebbe atteso in settimana, il progetto industriale e finanziario messo a punto dal manager della compagnia è stato infatti recapitato agli uffici della Commissione europea mentre una copia sarebbe stata chiesta anche dalla Consob. L’Autorità di via Martini, dopo una
prima richiesta di chiarimenti sul progetto Az Servizi e semestrale, avrebbe sollecitato infatti la compagnia per poter esaminare il piano in modo da verificare se sussistano ulteriori elementi da comunicare al mercato. Questa è infatti una delle prerogative di cui si può avvalere l’Authority secondo il regolamento emittenti, lo stesso in base al quale l’organismo ha chiesto ad Alitalia di chiarire meglio al mercato alcuni punti del suo progetto industriale. Dopo l’esame del piano la Consob potrebbe, in teoria, decidere di richiedere alla compagnia di diffondere ulteriori dettagli. Quanto ai chiarimenti sul progetto con Alitalia Service, la compagnia è tornata a spiegare ai mercati che, ”nel contesto del conferimento, l’indebitamento finanziario a medio-lungo termine di Alitalia, ivi incluso il prestito-ponte
autorizzato dalla Commissione, resterà in capo ad AZ Fly”, che Az Servizi non rientrerà nel consolidato Alitalia e che, per quanto riguarda la partita straordinaria da 289 milioni di euro – che ha fatto peggiorare la perdita a giugno dai 329 milioni annunciati a fine estate ai 620 emersi con il varo della
semestrale -, questa è relativa agli oneri connessi alla gestione degli esuberi previsti dal piano industriale per un totale di 167 milioni di euro (di cui 88 milioni riferibili ad AZ Servizi) ed ai differenziali di valore connessi all’operazione ‘AZ Servizi per 122 milioni. Alitalia evidenzia anche come queste cifre rappresentino ”il differenziale tra il valore economico emerso dalla valutazione per l’investitore in AZ Servizi ed il relativo valore contabile, avendo tenuto adeguatamente conto – sottolinea la compagnia – anche degli
oneri correlati alla gestione degli esuberi di pertinenza delle attività oggetto del programmato conferimento”. La compagnia specifica al riguardo che ”non sono previste rettifiche di valore degli elementi dell’attivo patrimoniale afferente AZ Servizi” e che la ”metodologia utilizzata per la determinazione del valore economico delle attività di AZ Servizi e condivisa con Fintecna si è basata sull’ attualizzazione dei flussi di cassa operativi prospettici generabili dall’attività della stessa AZ Servizi”. Un chiarimento, questo sulla controllata servizi, che sembra diretto anche alla Commissione europea, la più scettica, stando alle prime indiscrezioni, sul piano di societarizzazione che dovrebbe essere completato con l’ingresso di Fintecna, quel socio ”a capitale pubblico” che, in base ad una seconda lettera di intenti la cui esistenza è stata resa nota da Alitalia in questi giorni, dovrebbe entrare in Az servizi ”mediante conferimenti in denaro pari al 49% del capitale
ordinario ed al 100% del capitale privilegiato, le cui capacità distintive consentiranno di condurre, insieme ad Alitalia, il processo di valorizzazione dei servizi, concorrendo alla copertura dei fabbisogni derivanti dall’implementazione degli interventi previsti nel piano industriale di AZ Servizi”.

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