lunedì, 6 Maggio 2024

Alitalia, domani il Cda dovrebbe varare il nuovo Piano

Oggi pomeriggio riparte trattativa ad oltranza con i Sindacati

Trattativa ad oltranza fra Alitalia e sindacati sul nuovo piano industriale. Da oggi pomeriggio parte una no-stop che terminerà solo un minuto prima del consiglio di amministrazione, convocato per martedì alle 15:30 per varare il piano industriale rimodulato. Sembra improbabile che questo punto all’ordine del giorno del board possa essere raggiunto: non solo per l’incognita dell’accordo con i sindacati ma anche perché l’azienda non conosce la portata del decreto sui requisiti di sistema (su cui ha rimodulato il nuovo business plan), di cui il governo ha annunciato il varo giovedì 29 aprile. Sembra invece più probabile che il consiglio di amministrazione sia riconvocato dopo il Cdm, anche venerdì prossimo. Il governo al momento non svela i numeri ma il ministro al Welfare, Roberto Maroni, ha escluso che sarà un mini-decreto limitato ai soli interventi a sostegno del lavoro, come sostenuto da alcune indiscrezioni. ”Non bisogna credere alle voci”, ha affermato. ”C’è un provvedimento che il governo ha
deciso di prendere in attuazione degli impegni con Alitalia: e sarà preso giovedì. Siccome se ne sta occupando il governo e ci stiamo lavorando seriamente, mi pare utile che chi non sta lavorando su questo tema si astenga dal fare ipotesi. Per due motivi: perché Alitalia è una società quotata in Borsa – ha osservato il ministro – e perché c’è in corso una trattativa difficile tra azienda e sindacato con il coinvolgimento degli attori territoriali”. Le trattative, secondo Maroni, ”è opportuno che vengano svolte tra chi le sta facendo, senza interferenze di chi non sa e butta lì ipotesi che sono pura
invenzione”. Bocciata, ad un primo esame, la bozza del verbale d’accordo
che l’azienda ha consegnato ai sindacati, saranno decisive le ultime 24 ore per trovare una convergenza. Non è servito a molto, stando a fonti sindacali, neanche l’incontro in cui sono stati approfonditi la premessa della bozza di accordo e poi, con piloti e assistenti di volo, gli aspetti sulla produttività.
”L’azienda – hanno detto fonti sindacali – ha chiesto di chiudere la partita prima del cda ma sinora non ha fatto un passo in avanti”. Il cambio di due manager (l’Ad Marco Zanihcelli e il responsabile delle risorse umane Massimo
Chieli), hanno affermato le stesse fonti, ”più che riavviare il dialogo non è riuscito a produrre, perché gli uomini sono cambiati ma i contenuti sono rimasti gli stessi”. Insomma, i sindacati avvertono rigidità da parte dell’azienda. ”Se è tatticismo – ha osservato il segretario nazionale della Filt-Cgil Roberto Scotti – è esasperato, considerati i tempi stretti che ci sono per trovare un accordo. Se, invece, si tratta di un orientamento preciso, significa che non c’è la volontà di ricercare un accordo”. Il sindacalista ha affermato anche che ”c’è stato un passo indietro da parte dell’azienda, perché negli allegati” alla bozza di accordo ”ci sono elementi che l’azienda aveva evidenziato all’inizio del confronto, mentre non sono state recepite le osservazioni dei
sindacati”. Si profilerebbe, quindi, un altro aggiornamento per il cda
dopo quello del 20, riconvocato al 27, in attesa da un lato di conoscere le misure adottate dal governo, e dall’altro della verifica (affidata a Zanichelli) delle condizioni per un accordo con il sindacato sull’ipotesi di un nuovo business plan. Il nuovo piano Alitalia 2004-2006 prevede 950 esuberi a fine
2005 e 2.100 dipendenti assegnati ad attività in partnership con altre aziende; di ricavare circa 210 milioni di euro con il decreto; stima risparmi in totale, a regime, per circa 750 milioni, e un risultato operativo nel 2006 a 261 milioni di euro (inferiore di un centinaio di milioni rispetto a quanto previsto
dal piano del precedente Ad Francesco Mengozzi), tale che, con gli ammortamenti, il bilancio (che a fine 2003 presenta perdite per 513 milioni di euro) sia in utile.

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