sabato, 4 Maggio 2024

Alitalia, entro oggi il via libera di Bruxelles al prestito-ponte

La decisione sembrava potesse arrivare già ieri

E’ atteso per oggi il via libera formale della Commissione europea al prestito-ponte da 400 milioni di euro, garantiti dallo stato, in favore di Alitalia.
Ieri mattina il portavoce della commissaria Ue per i Trasporti Loyola de Palacio aveva detto che il giudizio definitivo di Bruxelles sarebbe arrivato in giornata, e dunque in anticipo rispetto al calendario fissato. Nel pomeriggio però lo stesso portavoce, Amador Sanchez Rico, ha precisato che il dossier sarà valutato nella riunione di oggi del collegio Ue, in programma a Strasburgo. Uno slittamento che aveva fatto temere qualche complicazione per il prestito-ponte finanziato da banche private, ma su cui la Commissione deve pronunciarsi perché garantito dal governo. Il rinvio, hanno assicurato a Bruxelles, è stato deciso
per ”ragioni procedurali”. Nella sostanza, hanno spiegato fonti Ue, il dossier Alitalia è contenuto all’interno di un pacchetto di altri punti che non potevano essere anticipati. Fonti concordanti hanno comunque sottolineato che ”non ci sono dubbi” sul fatto che ci sarà il via libera visto che il dossier resta un ”punto A”, ovvero un tema su cui non è prevista discussione. L’imminente via libera era stato annunciato martedì scorso da de Palacio, che aveva detto di voler proporre l’autorizzazione del prestito-ponte agli altri commissari Ue nella riunione del 20 luglio. La decisione su Alitalia, come tutte quelle dell’esecutivo Ue, è infatti collegiale, anche se – solitamente – gli altri commissari si adeguano all’opinione del gabinetto competente. Un’ulteriore conferma era poi arrivata venerdì scorso, quando la proposta di de Palacio era stata approvata anche dai capi di gabinetto degli altri commissari. Nessuna sorpresa anche per quanto riguarda le condizioni imposte da Bruxelles per il via libera al prestito-ponte già ampiamente annunciate dalla stessa de Palacio. Si tratta dei consueti requisiti previsti nei regolamenti Ue per il via libera agli ”aiuti al salvataggio” di un’impresa in difficoltà e dell’impegno del governo a privatizzare la compagnia entro 12 mesi. Condizioni che sono pienamente ”rispettate” nel piano di salvataggio messo a punto dal governo italiano. In primo luogo, si legge, il tasso di interesse applicato al finanziamento che
”sarà di mercato” e cioè ”pari al 4,43%”. Il rimborso del prestito, inoltre, ”arriverà al più tardi entro 12 mesi dall’ultimo versamento”. L’aiuto poi ”è giustificato da gravi ragioni sociali” visto che il gruppo ”impiega 22 mila
persone” e procura lavoro ”direttamente” ad altre 8.000. Il prestito-ponte, sottolinea ancora de Palacio, non avrà effetti ”significativi” sugli altri concorrenti europei in quanto ”servirà a coprire i bisogni immediati di liquidità della compagnia” e Alitalia si è impegnata a ”non procedere ad alcun aumento delle capacità” fino all’estinzione del prestito. Infine, si legge, la Commissione ”prende nota dell’impegno” delle autorità italiane a ”far divenire minoritaria la partecipazione dello stato nel capitale di Alitalia entro un massimo di dodici mesi”. Per tutte queste ragioni, conclude il documento, si propone alla Commissione di ”non sollevare obiezioni” sul prestito-ponte che è ”compatibile con il mercato comune”. Un via libera in cui sembra credere anche il mercato (oggi il titolo Alitalia è salito a 0,2359 segnando un +1,90%), ma che è fortemente osteggiato da British Airways che oggi è tornata a chiedere a Bruxelles di negare il prestito-ponte ad Alitalia
in virtù del fatto che la compagnia italiana ha già beneficiato in passato di aiuti pubblici. Intanto il Sindacato unitario lavoratori trasporti (Sult) ha
avvertito che con il prestito-ponte non si risolvono tutti i problemi del gruppo che sono compositi.

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